Tagli ai diritti e alle tutele, legati a doppia mandata al mancato rinnovo di tanti contratti è stato il tema centrale della maggior parte degli interventi, che hanno messo in luce situazione al limite del dramma in praticamente tutti i settori della rappresentanza della Filcams: commercio, turismo e servizi.
Un confronto franco, che nelle impressioni di molti delegati ha messo da parte i tatticismi che accompagnano la scelta del nuovo segretario generale confederale, puntando piuttosto l’attenzione sui problemi veri del lavoro.
La deriva populista del governo del paese ha trovato spazio negli interventi di chi sprona il proprio sindacato a prendere una posizione netta in tema di immigrazione e equità sociale, di pianificazione del futuro che deve fare leva sui temi chiave per la categoria: part time obbligatori nel commercio, legalità e tutela nel lavoro in appalto, il lavoro stagionale e precario del turismo. Con la testimonianza delle proprie esperienze, i lavoratori e le lavoratrici intervenuti hanno raccontato le discriminazioni subite perché mamme o stranieri, condizioni e orari che non conciliano tempi di vita e di lavoro.
Ampio spazio è stato riservato a come cambia il lavoro in ragione dei mutamenti tecnologici, che si chiede a viva voce vengano governati con attenzione e competenza, per evitare che l’organizzazione del lavoro sia demandata tutta a delle applicazioni web o le macchine soppiantino la presenza dell’uomo nei luoghi di lavoro. Il lavoro e la persona devono per questo continuare ad essere al centro dell’azione sindacale, sempre più collettiva e inclusiva.
Quel lavoro che può e deve diventare volano di sviluppo in un territorio martoriato dal terremoto, come è stato ribadito nel corso della tavola rotonda “La responsabilità del turismo a 2 anni dal terremoto: lavoro, ambiente, cultura. Dalla parte giusta del paese” svoltasi nel pomeriggio.
Filcams, con questa iniziativa, si pone in linea di continuità con la campagna “#JobArt: con la Cultura si cresce”, che ha attraversato l’Italia con una serie di dibattiti che ponevano al centro della discussione il binomio Turismo e Cultura, nonché con la Carta Filcams per il Turismo e l’impegno della categoria per l’implementazione del Piano Strategico Nazionale del Turismo 2017 – 2021, si pone l’obbiettivo di testimoniare, ma anche di “costruire il futuro”.
Queste terre – è stata questa la linea guida del confronto – possono essere laboratorio per una idea diversa di turismo sostenibile e sostenuto da tutti i suoi numerosi stakeholders che possa servire da esempio per un settore strategico ma privo di una reale progettualità su scala nazionale. Un turismo in grado cioè di rispettare l’ambiente, i cittadini e capace finalmente di creare “buon lavoro”.
In apertura dell’incontro è stato proiettato uno stralcio del docufilm “Io Prometto” sul terremoto che ha devastato L’Aquila. Contributi al dibattito sono stati portati da: Angelo Ferracuti, scrittore autore del libro “Gli Spaesati”; Maria Grazia Gabrielli, Segretaria Generale Filcams Cgil; Neri Marcorè, attore e ideatore di RisorgiMarche; Lucia Tomassini, ricercatrice School of Events, Tourism & hospitaly management presso Leeds Beckett University.