Si è svolta a Matera la quinta tappa del progetto itinerante 'Il Nostro Turismo Destinazione Sud', coordinato dalla Filcams Cgil Nazionale e che coinvolge le otto regioni del Mezzogiorno.

In una regione a forte rischio di spopolamento, con un alto tasso di disoccupazione, con un numero elevatissimo di giovani ragazzi e ragazze che rinunciano a cercare un lavoro, con un’altissima tendenza alla migrazione verso il nord Italia, il turismo può e deve rappresentare una possibilità concreta di sviluppo, ma serve una svolta coraggiosa, che deve coinvolgere istituzioni, politica, sistema scolastico ad ogni livello, imprese e sindacato e che abbia l’obiettivo di far uscire il settore dall’improvvisazione e dalla casualità per dargli un assetto più organizzato e per trasformarlo in una reale opportunità di lavoro.

Alla tavola rotonda dal titolo "Il brand Basilicata: una nuova idea di prodotto turistico tra sostenibilità e buona occupazione", moderata da Patrizia Pallara, giornalista di Collettiva.it, con la segretaria generale di Filcams Matera, Marcella Conese, si sono confrontati i rappresentanti sindacali della regione con le istituzioni. Comune, Regione, Azienda di promozione Turistica e Ispettorato del lavoro.

Eustachio Nicoletti (segretario generale CGIL Matera) ha sottolineato come sia indispensabile mettere in relazione cultura e lavoro per un turismo di qualità. Creare una filiera sostenibile con un’occupazione di qualità nel senso di lavoro buono e stabile. “Abbiamo bisogno – ha detto aprendo i lavori – di: progetti condivisi; programmazione e investimenti; promozione”.

Domenico Bennardi (sindaco di Matera): ha portato i saluti dell’amministrazione che guida “Per un Turismo di qualità, inclusivo e accessibile (culturale, naturalistico, sportivo ed enogastronomico), ci vogliono strategie condivise che – ha detto – mettano insieme tutto il patrimonio e le peculiarità del territorio. C’è bisogno di programmazione e di un quadro nazionale meglio definito”.

A Marcella Conese (segretaria provinciale FILCAMS Matera) spettava il compito di tracciare il panorama del settore, in una città dove il turismo è in costante crescita da 10 anni ma non si è ancora arrivati a fare sistema con tutti i soggetti coinvolto, esperti, operatori e istituzioni. In sintesi, il suo intervento ha focalizzato temi e problemi aperti da decenni. “A Matera – ha detto – i dati del settore turistico sono quantitativamente incoraggianti, ma qualitativamente poco soddisfacenti. Il Turismo è il settore più esposto agli sfruttamenti. La diffusione dell'illegalità è il vero tarlo del turismo lucano, soprattutto per ciò che concerne le piccole strutture ricettive. Alta domanda e offerta insufficiente generano zone d'ombra che sfuggono ai controlli. Il turismo patisce la costante rincorsa al guadagno che ricade regolarmente sui redditi e sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori. La sfida è puntare su legalità e qualità con particolare attenzione alle condizioni di lavoro. Il Turismo deve diventare un’opportunità seria di lavoro e crescita. Il Sindacato deve farsi compagno di strada delle addette e degli addetti del turismo garantendo loro quella certezza di una presenza che garantisca legalità, diritti, tutele e reddito”.





A Michela Cerimele (Ricercatrice Centro per la Riforma dello Stato - Roma) è stato chiesto, invece di analizzare i dati su occupazione e presenze turistiche da un punto di vista scientifico e obiettivo, con una riflessione sul concetto ampio di sostenibilità, evidenziando gli aspetti dello sviluppo sostenibile e della Giustizia sociale. Temi nodali che diventano questione di rapporti di forza tra organismi della società, dati statistici di settore, nazionali e sociali, prospettive possibili e proposte. Nella sua analisi ha fatto un cenno ai temi del Reddito di Cittadinanza, della diffusione del lavoro povero e del rapporto di queste realtà sul settore lavorativo turistico. “Le condizioni di lavoro nel Turismo sono peggiorate – ha concluso – e per questo un Sindacato forte e vicino ai lavoratori e alle lavoratrici deve diventare chiave di volta per uno sviluppo solido, sostenibile e produttivo”.

Il direttore regionale dell’APT Basilicata, Antonio Nicoletti, ha voluto parlare del “brand” Basilicata, del contatto tra Apt e strutture ricettive che è molto diretto. La Basilicata ha grandi margini di sviluppo turistico. La crescita turistica, particolarmente di Matera, è stata repentina e, evidentemente, legata all'evento del 2019. La maggior parte dell'accoglienza turistica è ricaduta sulle strutture più piccole non comprese nel circolo dell'accoglienza più classico. “Il turismo lucano – ha sottolineato – è profondamente innovativo, lento, di qualità, ma anche fortemente influenzato da carenze infrastrutturali e dalla vicinanza della Puglia che sembra un po' inglobare, a volte, la terra di Matera”.

La parola è passata quindi a un delegato, Maurizio Inchincoli, lavoratore del settore museale, che ha raccontato l'importanza della continua interazione con i turisti e le turiste che permette di cogliere aspettative, punti di forza e debolezza dell'offerta turistica.

Alessandro Galella (assessore regionale al lavoro e formazione) ha parlato del risalto enorme che Matera ha dato a tutta la regione, rafforzando la notorietà delle zone montane, lacustri e marittime. Un turismo sempre più verde, slow e sostenibile che necessita di un potenziamento delle strutture ricettive, di una migliore progettazione e dell'implementazione delle infrastrutture stradali, ferroviarie e montane. “Il livello di spesa del turista che visita la Lucania – ha voluto ricordare – è più basso rispetto alla media nazionale, segnale che possiamo essere competitivi con altri territori, anche con quelli più noti”. Un ultimo cenno viene fatto alla necessità di un maggiore sostegno al turismo accessibile alle persone diversamente abili.

Angelo Summa (Segretario Generale CGIL Basilicata) ha messo in evidenza la necessità di un piano regionale di sviluppo in cui tutti i soggetti coinvolti nel settore possano confrontarsi, fornire il proprio contributo e condividere un progetto per un adeguato investimento dei fondi del PNRR. “ È un'occasione da non perdere – ha detto – bisogna mettere al centro il tema occupazionale con il Sindacato che interagisca con le imprese e con le istituzioni per elevare i salari, produrre lavoro buono e stabile, spingere la domanda interna nella regione e creare un circolo economico e sociale virtuoso”. Matera, per la Cgil regionale, deve diventare il centro del rilancio su cui costruire un progetto regionale integrato che coinvolga tutti i territori, verso un turismo che abbia gli elementi della qualità, dell'innovazione, della sostenibilità e il supporto di una rete infrastrutturale rinnovata e adeguata.

Le conclusioni sono state affidate a Monja Caiolo di Filcams Cgil Nazionale, che ha sottolineato il legame forte tra cultura e turismo. “Parliamo di diversi “turismi” – ha detto – e il progetto “Il Nostro Turismo - Destinazione Sud” nasce da una riflessione su come i territori del Sud sono accomunati dalle immense potenzialità che esprimono, paesaggistiche, culturali, enogastronomiche”. Nel suo intervento ha affrontato il tema della destagionalizzazione, corroborata dall'immensa offerta delle regioni meridionali belle e ricche di eventi tutto l'anno. “Quale modello di sviluppo vogliamo?” si è chiesta, formulando immediatamente la risposta: “Un modello che guardi alla centralità del lavoro, che superi le problematiche connesse a precarietà, le scarse tutele, le retribuzioni non allineate con il contratto di lavoro, i problemi di sicurezza, le disparità di genere. La mancanza di applicazione delle regole vede lavoratori e lavoratrici sotto ricatto. La denuncia comporta il rischio di perdita di lavoro”

Un appunto anche sui controlli di regolarità dei rapporti di lavoro, che dovrebbero essere costanti, diffusi e approfonditi. “Il tema dello spopolamento – ha detto ancora – è legato al fatto che, altrove, le professionalità vengono riconosciute, i redditi sono congrui, i controlli continui, i diritti garantiti. Il turismo può compensare, nel Mezzogiorno, la debolezza del tessuto industriale e manifatturiero creando anche un indotto molto articolato e diffuso. Ci vuole un piano industriale articolato e strettamente connesso agli altri settori produttivi. Serve inoltre, in questo momento così critico, una concreta riforma degli ammortizzatori sociali e innovare le politiche attive di formazione e specializzazione, puntando alla sostenibilità della crescita turistica e alla sua digitalizzazione”.

Ultimo tema è quello legato alla comunicazione e promozione delle eccellenze locali, che porti ad una crescita del comparto turistico soprattutto in questa fase di emergenza pandemica e di politica internazionale. “Come sindacato – ha concluso – siamo pronti a denunciare problematiche e a farci promotori di azioni di programmazione e discussione per il rilancio di un settore strategico e fondamentale per l'economia delle nostre regioni”.