“Questo settore necessità di un rovesciamento complessivo di come si guarda e di come le imprese si approcciano. Non è vero che non ci sono giovani che vogliono lavorare, ma è vero che questo settore più di altri è refrattario al rispetto delle regole: lavoro grigio se non completamente nero, condizioni di lavoro inaccettabili. La qualità del settore turismo passa, necessariamente, attraverso la qualità del lavoro che esprime.
E per farlo dobbiamo trovare indirizzi nuovi di sussistenza di chi vive e lavora nel paese: “Il turismo conosciuto fino adesso è un turismo di 2/3 mesi l’anno, non possiamo più permetterci di stare dentro quella dinamica, prima di tutto perché i lavoratori non ci stanno più a quelle condizioni.”
Secondo Chiaraluce l’attuale situazione è anche dovuta alla “mancanza di una visione strategica per grave miopia della politica: il primo intervento del governo è stata la reintroduzione dei voucher, che traducono in indirizzo strategico che va in direzione opposta a quello che servirebbe, aumentando precarietà e incertezza, disincentivando la stabilità e di conseguenza l’appetibilità lavorativa del settore.
Questa è la mancanza di lungimiranza.”
“Inoltre,” prosegue “in questa fase i soggetti datoriali dell’industria turistica, con i quali ci sediamo per cercare di rinnovare i contratti nazionali tutti scaduti, non sembrano ancora disponibili a ragionare di rinnovi.”
Contratti collettivi non particolarmente ricchi che hanno almeno due anni di mancati rinnovo, con un’inflazione importante (tra il 7% e il 9%) che pesa sulle buste paga dei lavoratori.
“La campagna prova a scardinare il tradizionale approccio nei confronti del settore” continua Chiaraluce, “il turismo è il domani di questo paese e chi lavora nel turismo deve partecipare alla ricchezza che il settore genera.
Così come, in passato, l’industria tradizionale si è tradotta in capacità di reddito, di stabilità e di pensione, così il turismo deve accompagnare un processo analogo, il più analogo possibile. (Servono strumenti che siano utili a determinare una restituzione collettiva a favore dei lavoratori che operano nel settore, che siano adeguati a garantire forme di reddito più stabile.)
Vogliamo provare sensibilizzare le persone e i protagonisti di questo settore perché il turismo può generare le condizioni per lo sviluppo e la ricchezza del paese. Il turismo è l’oro che il paese ha e non può essere oro per pochi”.