Cosa è?
La Naspi è l’indennità di disoccupazione pagata mensilmente dall’Inps al lavoratore dipendente che perde involontariamente il proprio lavoro. E’ stata introdotta nel 2015 ed è l’acronimo di Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego.
Cosa si intende per perdita involontaria del lavoro che da diritto alla Naspi?
Significa che la Naspi è dovuta in caso di:
• licenziamento, anche disciplinare
• risoluzione consensuale del rapporto di lavoro avvenuta presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro nell’ambito della procedura di comunicazione preventiva di licenziamento introdotta dalla Legge Fornero
• risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a fronte del rifiuto di un trasferimento in una sede distante oltre 50 km dalla residenza del Lavoratore o non raggiungibile in 80 minuti con i mezzi pubblici
• scadenza del rapporto di lavoro a termine
• dimissioni per comprovata giusta causa
• dimissioni della lavoratrice madre entro il primo anno di vita del figlio;
- dimissioni del lavoratore padre che ha fruito del congedo di paternità obbligatorio e/o del congedo di paternità alternativo, di cui rispettivamente agli articoli 27-bis e 28 del D.lgs n.151 del 2001, intervenute nel periodo in cui vige il divieto di licenziamento ed entro l’anno di età del figlio/a.
Come si chiede la Naspi?
Tramite domanda telematica all’Inps entro 68 gg dalla cessazione del rapporto di lavoro. Una volta inviata la domanda, è necessario rivolgersi al proprio Centro per l’Impiego dove deve essere stipulato il Piano di Servizio Personalizzato.
I requisiti per chiedere la Naspi
Occorre avere 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni
Quanto dura la Naspi?
La Naspi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. Esempi: Hai sempre lavorato negli ultimi 4 anni? La Naspi durerà 24 mesi. Negli ultimi 4 anni hai lavorato 30 mesi? La Naspi durerà 15 mesi.
Quant’è l’importo della Naspi?
L’importo della Naspi è rapportato alla media delle retribuzioni percepite negli ultimi 4 anni. Una volta individuata la retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni, per il calcolo dell’indennità mensile di Naspi si procede in questo modo:
- se la retribuzione media mensile è pari od inferiore a 1.227,55 euro (un importo aggiornato annualmente dall’Inps), l’indennità è pari al 75% della retribuzione media mensile
- se la retribuzione media mensile è superiore a 1.227,55 euro, l’indennità è pari al 75% di 1.227,55 euro più il 25% della differenza tra la retribuzione mensile media e 1.227,55 euro.
In ogni caso l’indennità mensile non può superare un massimale che per il 2023 è pari a 1.470,99 euro.
A partire dal 6° mese di erogazione, l’importo della Naspi subisce una decalage mensile del 3%. Per coloro che abbiano compiuto il cinquantacinquesimo anno di età alla data di presentazione della domanda di disoccupazione, il décalage del 3% scatta invece dall’ottavo mese di fruizione.
Alla Naspi non si applica alcun prelievo contributivo mentre è soggetta alla tassazione ordinaria. Il periodo di erogazione della Naspi è coperto da contribuzione figurativa entro un limite di retribuzione pari a 1,4 volte l’importo massimo mensile della Naspi. Nel 2021 l’importo massimo mensile è 1.470,99 pertanto la contribuzione figurativa potrà essere riconosciuta solo entro il limite di 2.059,39 euro (1.470,99*1,4).
Durante la Naspi spettano gli Assegni al Nucleo Famigliare.
La Naspi
L’indennità di disoccupazione
di Roberta Manieri
mercoledì 29 marzo 2023