Lorenzo, 28 anni, aveva staccato a mezzanotte dal suo lavoro in Mc Donald’s come spesso capita, e stava andando a casa a piedi. Una chiamata veloce alla madre che già dormiva, poi quel tipo che lo ferma con una scusa, ma l’intento è quello di rubargli il portafogli. Ancora frastornato non ricorda neanche tutti i dettagli: “Dai ragazzi, facciamo che io vado per la mia strada e voi dalla parte opposta”, si gira, ma viene attaccato da dietro, il tempo di una colluttazione, un bruciore in volto, i due ragazzi che scappano, lui che pensa “mi hanno spento la sigaretta sulla guancia”, mentre il sangue già scende.
È mezzanotte e un quarto e già richiama la madre per dirle: “mi hanno accoltellato!”.
Il Mc Donald’s dove lavora Lorenzo è quello subito fuori la Stazione di Firenze, Santa Maria Novella. È aperto h24, quindi iniziare o finire il proprio turno di lavoro durante la notte è una cosa normale, anche per le lavoratrici. Qualcuno arriva da fuori con il treno per lavorare i notturni, e c’è anche chi fa turni di 3 ore. C’è la sorveglianza, perché spesso ragazze e ragazzi si fermano fuori a chiacchierare e non tutti sono ben intenzionati. Ci sono i riders che si salutano in attesa dell’ordine da consegnare, ma ci sono anche tante persone buttate lì fino a notte fonda.
Lorenzo è ancora molto scosso quando racconta cosa gli è successo, anche se per fortuna i due ragazzi sono stati presi grazie alle telecamere di sorveglianza della città, avevano ancora il coltello e le scarpe sporche di sangue: “Sono molto preoccupato per il futuro” dice Lorenzo, delegato sindacale Filcams, sempre molto attento ai suoi giovani colleghi, soprattutto in tema di sicurezza. “È indispensabile tutelare lavoratori e cittadini anche fuori dal posto di lavoro, aumentare i controlli delle forze dell’ordine, in zone, come quella della stazione e del centro, dove spesso ci sono malintenzionati pronti a dar fastidio o spacciare droga.”
Dalle istituzioni, alle aziende: quanto conviene, in termini di fatturato stare aperti tutta la notte? Ci sono davvero importanti margini di profitto, o è una decisione presa più per l’immagine?
“La situazione di emergenza non può rappresentare un alibi per abbassare la soglia di attenzione rispetto alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, gli stessi che peraltro prestano attività in orari disagiati ed hanno continuato a farlo anche nel pieno della pandemia” ha dichiarato Fabrizio Russo segretario nazionale della Filcams Cgil.
“È necessario il massimo impegno da parte delle aziende, a maggior ragione di quelle che dichiarano di “prendere seriamente le responsabilità che derivano dall’essere dei leader”, e delle istituzioni per garantire condizioni di salute e sicurezza per le migliaia di “invisibili” che assumono drammaticamente visibilità solo quando subiscono violenza”.
A Lorenzo, va l’abbraccio, la vicinanza e la solidarietà del coordinamento delle delegate e dei delegati McDonald’s e di tutta la Filcams.