Il 22 dicembre è sciopero nazionale, declinato a livello territoriale, e vedrà moltissimi lavoratori impegnati in presidi e manifestazioni programmate nei pressi di centri commerciali e Coop o Ipercoop. Il mancato rinnovo del contratto Nazionale (scaduto ormai da quattro anni) tanto delle aziende associate a Federdistribuzione quanto a quelle della Distribuzione Cooperativa ha portato i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a proclamare uno sciopero proprio nella settimana calda degli acquisti di Natale. Le iniziative programmate nei territori (in fase di aggiornamento): -     a Roma lavoratrici e lavoratori si ritroveranno a Piazza San Silvestro alle 9; -    a Milano si svolgerà un presidio davanti la sede di Federdistribuzione. Da qui partirà un corteo diretto a piazza della Scala; -     a Bologna, un corteo partirà dalla Despar di via Stalingrado per arrivare alla sede della Legacoop; -     a Cagliari, presidio e manifestazione davanti La Rinascente di via Roma. Federdistribuzione: i motivi dello sciopero “Ormai da 4 anni, le aziende della Grande Distribuzione Organizzata associate a Federdistribuzione impongono unilateralmente l’applicazione di quello che a tutti gli effetti risulta essere un regolamento associativo, residuo del precedente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Terziario, Distribuzione e Servizi scaduto nel 2013”, afferma Maria Grazia Gabrielli, Segretaria Generale della Filcams Cgil Nazionale. “L’associazione datoriale infatti”, sostiene Gabrielli, “disconoscendo quanto garantito da disposizioni costituzionali in materia, non solo si rifiuta di definire un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di settore, tanto da aver cessato ogni trattativa, ma continua a rendersi indisponibile anche ad applicare il rinnovo del Contratto Nazionale Confcommercio del 2015, determinando per le lavoratrici e i lavoratori un danno sia dal punto di vista retributivo che contributivo.” Distribuzione Cooperativa: i motivi dello sciopero “Forte preoccupazione anche per il Contratto Nazionale della Cooperazione”, continua la Segretaria Generale della Filcams Cgil, “scaduto ugualmente da quattro anni. Abbiamo esortato ancora una volta le imprese della Distribuzione Cooperativa a definire velocemente una soluzione negoziale per avere una cornice di riferimento utile ad affrontare le particolarità aziendali.” “Nonostante i proclami di voler rinnovare il Contratto Nazionale”, conclude Gabrielli, “le cooperative pretendono di trovare una mediazione tutta sbilanciata a favore delle imprese, partendo da un insostenibile arretramento dell’attuale disciplina del trattamento di malattia. Il nuovo Contratto che vorrebbero le Coop peggiorerebbe diritti e retribuzione a fronte di un aumento salariale complessivamente più basso di quello di Confcommercio.” “Ad aggravare ulteriormente la difficile situazione contrattuale”, tiene infine a precisare Gabrielli, “contribuiscono le tante vertenze che coinvolgono i gruppi e le imprese del comparto distributivo, le procedure di licenziamento collettivo, le disdette dei contratti integrativi aziendali, l’adozione unilaterale di nuovi modelli organizzativi, che, oltre ad avere determinato un preoccupante decremento occupazionale, hanno sancito un forte peggioramento delle condizioni di lavoro per decine di migliaia di lavoratori.”