La Bellezza di Torino nasce dal lavoro è l’iniziativa organizzata, per venerdì 22 maggio, dalla Filcams insieme alla Camera del Lavoro; un’iniziativa sul lavoro nel terziario, nel turismo e negli appalti. E' una iniziativa di "avvicinamento" alla conferenza di organizzazione.  Sono stati invitati i rappresentanti del Comune di Torino, e delll'Ascom. “Proveremo a lanciare due proposte” spiega la Filcams Cgil di Torino, “una sugli appalti e l'altra sulla programmazione degli eventi turistici, per cercare di stabilizzare un numero di giornate lavorative nel corso dell'anno.” All’iniziativa, prenderà parte Franco Martini, segretario nazionale Cgil. Sempre il 22 maggio, ma in Toscana,si fermeranno i lavoratori delle CNA della Toscana per protestare contro la decisione di non applicare più il contratto del Terziario, ma quello delle comunicazioni artigiane. “Per i lavoratori significherebbe un peggioramento delle condizione economiche e normative” spiegano le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, “ma soprattutto il disconoscimento delle mansioni, del ruolo e delle professionalità  che in quel contratto non trovano il giusto e corretto inquadramento e valorizzazione.” Le Lavoratrici e i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali sono disponibili ad affrontare tutte le problematiche di equilibrio economico che in alcuni territori vengono poste, ma chiedono il rispetto del proprio lavoro attraverso il mantenimento del CCNL del Terziario. In occasione dello sciopero si terrà un presidio a Firenze, di fronte alla sede CNA. Solidarietà espressa dal Coordinamento Regionale Emilia-Romagna dei Rappresentanti Sindacali Filcams-Cgil del Sistema CNA. “Purtroppo occorre evidenziare” affermano in una nota, “come anche in Toscana si debbano contrastare atti unilaterali messi in campo da CNA, così come in Emilia-Romagna sta accadendo nelle strutture di CNA Emilia-Romagna, Parma e Reggio Emilia, compromettendo il confronto sindacale.” “Il Coordinamento Regionale sostiene le richieste dei lavoratori di CNA Toscana volte al rispetto del contratto nazionale del terziario e dei diritti dei lavoratori, contro le decisioni di CNA che fanno ricadere i costi della crisi sui lavoratori attraverso l'applicazione di un diverso contratto nazionale col conseguente peggioramento delle condizioni economiche e normative.”