Si è svolto oggi in Corso Italia il convegno (Dis)uguaglianze di genere nel sistema previdenziale organizzato dalla Cgil Nazionale. Ad aprire i lavori Susanna Camusso Responsabile delle politiche di genere CGIL che nella sua introduzione si sofferma sulle disuguaglianze create dal sistema pensionistico della Legge Monti/Fornero “Il sistema pensionistico dà risposte uguali a condizioni diseguali che sono in capo alle donne che lavorano.” Tema ripreso anche da Roberto Ghiselli segretario Confederale della Cgil “bisogna modificare profondamente la Legge Fornero, perché, soprattutto per le donne, pur lavorando non si riuscirà ad avere una pensione dignitosa.” All’iniziativa è intervenuta anche Maria Luisa Rosolia, Delegata Mense Appalti scuole di Milano che racconta le difficoltà di chi lavora in part time ciclico nelle scuole: “Per nove mesi l’anno ci occupiamo di servire pasti, pulire le scuole e di svolgere tutti quei servizi indispensabili. Siamo tutte a part time, involontario, con retribuzioni basse e solo per 9 mesi l’anno, perché per i 3 mesi di chiusura delle scuole non percepiamo lo stipendio e non ci è concesso nessun ammortizzatore sociale.” Oltre al danno, la beffa, per i tre mesi di sospensione non sono riconosciuti i contributi previdenziali: “Dovremmo lavorare 30 anni per vedercene riconosciuti 20” spiega Maria Luisa, che insieme alla Filcams Cgil di Milano e altre 30 colleghe, ha avviato e vinto la causa all’Inps proprio per il riconoscimento dell’anzianità retributiva. “Speriamo che finalmente si riesca ad uscire dall’invisibilità, vogliamo una legge e un diritto che sia per tutti così”.