Era una piazza aperta quella che ieri è stata riempita dal popolo della Cgil, a Roma. Aperta al paese e all'Europa, in una sinergia che si realizza nell'ampio e fondamentale orizzonte del lavoro.
Sembrava non finire mai il lungo corteo che si è snodato a partire dalle 13.30 da piazza della Repubblica per raggiungere piazza del Popolo.
Una grande manifestazione che ha voluto invitare tutti, Governo e istituzioni in testa, ad "ascoltare il lavoro", una voce che dovrebbe ispirare le scelte di chi guida il paese e non, come ha ricordato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal palco, essere lasciata ai margini dell'azione politica, informata formalmente a cose fatte delle scelte operate.
A un anno esatto dall'assalto alla sede della Cgil nazionale, il sindacato di Corso d'Italia ha ospitato sul palco di piazza del Popolo Livia Spera, segretaria generale Etf, Luc Triangle, segretario generale di Industrial Europa, Rosa Pavanelli, segretaria generale Psi, Esther Lynch, vice segretaria generale della Ces, Antonio Lisboa, segretario aggiunto della Cut Brasile, Maria Grazia Giannichedda, presidente della Fondazione Basaglia, Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci e Filippo Sotgiu, di Fridays for Future che, insieme al segretario Landini, hanno posto all'attenzione i punti fondamentali dell'azione sindacale, un'agenda che politica e Governo sono stati invitati a consultare e tenere nella giusta considerazione.
La Filcams era in piazza con la Cgil perché, come ha detto la segretaria generale Maria Grazia Gabrielli dal corteo, “nel terziario, nel turismo e nei servizi grava sulle spalle di lavoratrici e lavoratori uno stato di precarietà che pesa ancor più in questo periodo di particolare crisi".
"Abbiamo bisogno di un progetto che rimetta al centro il lavoro: lotta alla precarietà quindi, ma anche migliori condizioni di lavoro e dignità salariale, per dare un futuro diverso al paese, che significa dare prospettiva e futuro ai giovani, alle donne, alle lavoratrici e ai lavoratori".
La giornata di mobilitazione è proseguita poi con l'apertura delle porte della sede della Cgil Nazionale, dove è stato possibile ammirare nuovamente l'opera dell'artista Ennio Calabria restaurata dopo la vandalizzazione subita un anno fa.
La ricollocazione del quadro al suo posto, nel corridoio adiacente all'ingresso, è stata il simbolo della generale opera di restauro che ha cancellato i segni del passaggio brutale dei fascisti che hanno invaso la sede un anno fa.
Ma, come ha spiegato Landini nel suo intervento di chiusura, è stato qualcosa di più di un lavoro di recupero. "Quella gente non ha capito nulla. Pensava di farci un danno - ha detto il segretario generale della Cgil - pensava che avremmo avuto paura, che avremmo alzato muri e invece siamo qua, sempre più in mezzo alla gente”.
L'apertura straordinaria della Cgil è proseguita nella giornata di domenica, con la tavola rotonda, moderata dalla vicesegretaria generale della CGIL Gianna Fracassi, ‘Una rete internazionale antifascista per lavoro, diritti e democrazia’.
'Italia, Europa: ascoltate il lavoro'
Da piazza del Popolo, a Roma, la Cgil ricorda che con il lavoro si cambia il paese
di Simona Caleo
lunedì 10 ottobre 2022