7 aprile 2011


A Budapest l’Assemblea Generale per i Settori del Turismo EFFAT

Si è tenuta nei giorni 4 e 5 aprile 2011 a Budapest l’assemblea Generale per i Settori del Turismo EFFAT - il sindacato europeo dei settori del Turismo, Alimentare e Agricoltura.
All’assemblea hanno partecipato per la Filcams Cgil Nazionale Lucia Anile, per la Filcams Cgil Toscana Betti Roberto.
Tema portante dell’assemblea: “Il lavoro nel Turismo in Europa” e quanto prodotto da EFFAT, negli anni 2009/ 2010.
La discussione ha offerto spunti utili per ricercare e ridefinire quali interventi e investimenti siano necessari per rilanciare il Turismo in Europa e salvaguardare l’occupazione.

Parlare del lavoro nel turismo e della condizione dei lavoratori, vuol dire soprattutto tener conto delle importanti modificazioni avvenute nel settore e conseguentemente qual è l’attuale composizione della forza lavoro, le sue caratteristiche e le dimensioni occupazionali.
E’ stata presentata la ricerca sull’occupazione nel settore commissionata dall’EFFAT all’istituto di ricerca di Londra che evidenziato quali sono le forme di lavoro precario nei nostri settori.
“Abbiamo evidenziato” spiega Lucia Anile “che va affermata una politica inclusiva e di genere che parta da una pari dignità nel riconoscimento del lavoro per una eguale remunerazione tra uomo e donna, oltre che per garantire una pari crescita professionale.”
Inoltre è emerso un forte tasso di lavoro irregolare nel settore a livello europeo e un’alta percentuale di evasione fiscale e contributiva dovuta soprattutto al breve periodo di apertura delle strutture turistiche e delle scarse iniziative di interventi strutturali per modificare la situazione esistente.
“La Filcams” prosegue Anile “ha dato il proprio contributo sostenendo che la soluzione al problema, passa attraverso la capacità di pensare a politiche espansive delle offerte turistiche, per fare questo necessita trovare una strategia promozionale turistica capace di valorizzare i vari territori per le loro specificità e potenzialità, basandosi su una miscela di aspetti, di tipo paesaggistico, offerte culturali e sportive, prodotti enogastronomici e quant’altro.”
“Abbiamo inoltre evidenziato però, che non si può chiedere solo alle imprese di investire sul futuro, primario deve essere l’investimento degli Stati e ciò può e deve essere fatto attraverso un sostegno al settore, magari attraverso fiscalità finalizzate alla riduzione del costo del lavoro e incentivazione agli investimenti, intendendo per investimenti anche la disponibilità al prolungamento del periodo di apertura delle strutture turistiche.”

Altro elemento di criticità emerso è la mancanza di formazione, fattore importante per l’acquisizione delle competenze necessarie per svolgere il lavoro per cui si è assunti con professionalità.
Infine si è riaffermata l’esigenza di dare continuità al progetto che si pone l’obbiettivo di combattere il problema delle gare di appalto al massimo ribasso anziché con l’offerta economicamente più vantaggiosa e come arginare la terziarizzazione nei nostri settori.