Sono in moltissimi, privati cittadini e associazioni, a chiedere la sospensione della trattativa TTIP finalizzata alla liberalizzazione degli scambi transatlantici (non solo commerciali) e che Unione Europea e USA vorrebbero formalizzare in tempi rapidi e prima che le elezioni statunitensi entrino nel vivo. Alla manifestazione del 7 maggio a Roma saranno presenti molte sigle sindacali, molte associazioni di volontariato e no profit, movimenti, consumatori che hanno contribuito a creare informazione e pressione per denunciare i pericoli di liberalizzazione e deregolamentazione negli scambi tra USA ed Europa e la poca trasparenza di questi negoziati. Forte è la preoccupazione per gli aspetti di un accordo che andrebbe a privilegiare l’interesse di lobby finanziarie e grandi imprese multinazionali a scapito degli interessi diretti di cittadini, lavoratori e consumatori. Nel mirino dell'accordo ci sono la natura pubblica di acqua, istruzione e salute aprendo indiscriminatamente al mercato le porte di questi servizi essenziali. Senza che i singoli Stati, tra l’altro, possano opporsi. Nei fatti si permette alle imprese multinazionali di chiamare in giudizio, tramite strumenti di arbitrato estranei alla magistratura ordinaria, qualsiasi governo che con le proprie regolamentazioni e normative pregiudichi i loro profitti. Le poche informazioni diffuse dall’Unione Europea al termine dell’ultimo round della trattativa, a fine aprile, rassicurerebbero su ciò che riguarda la protezione di settori sensibili nella quotidianità ma sappiamo non essere così. In effetti cibo, acqua, qualità garantita degli alimenti servono come paravento al vero obiettivo del trattato, che mira alla totale deregulation di appalti, mercato del lavoro, privatizzazione di importanti settori ora pubblici per gli Stati che si affacciano sulle due sponde dell’Atlantico. Sulle misure sanitarie e fitosanitarie non esisterebbe infine alcun accenno ad un qualsiasi codice che definisca gli standard di riferimento per la qualità e la salubrità dei cibi, non c’è alcun riferimento a quel Principio di precauzione che l’Unione Europea dice di voler salvaguardare, ma vengono ben specificati quegli organismi che promuovono gli standard a livello internazionale, come il Codex Alimentarius, che hanno criteri meno rigidi dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Per questi motivi la Filcams Cgil aderisce all'iniziativa e alla mobilitazione del 7 maggio a Roma "insieme per fermare il TTiP"