Gli studenti scesi oggi nelle piazze italiane pongono un problema reale: quello di un utilizzo sbagliato dell’ alternanza scuola lavoro, che per molte aziende è diventato un ulteriore strumento per avere mano d’opera a basso costo. Non condividiamo le modalità utilizzate in alcune manifestazioni, ma crediamo che si debba dare ascolto a quella parte del movimento studentesco che oggi è scesa in piazza pacificamente. L’ alternanza scuola lavoro deve rappresentare una reale opportunità di orientamento e formazione per gli studenti che la intraprendono, che devono essere tutelati dagli appetiti scorretti di molte imprese  che spesso prendono il sopravvento. "Le aziende dei nostri settori devono uscire dalle ambiguità e dare la loro disponibilità ad accordi che garantiscano percorsi di alternanza di qualità: è questa la sfida che la Filcams CGIL lancia alle imprese del settore e alle associazioni datoriali che tendono ad escludere il sindacato da qualsivoglia ruolo di interlocuzione su questo tema" dichiara Cristian Sesena della Segreteria Nazionale Filcams Cgil che prosegue:"I percorsi di programmazione delle attività e di verifica delle stesse devono vedere un protagonismo degli studenti come soggetti attivi, che insieme alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali aziendali devono vigilare sulla correttezza dei percorsi e intervenire in caso di abuso." Solo in questo modo si potranno garantire percorsi adeguati alle aspettative degli studenti e impedire la sostituzione di lavoro dipendente con lavoro sfruttato camuffato da formazione sul campo.