6 aprile 2012

Altran Italia: ancora una volta l’Azienda non rispetta le relazioni sindacali
Una cassa integrazione a sorpresa dentro l’uovo di Pasqua, per 150 lavoratori
Il 10 aprile 4 ore di sciopero a Roma e Torino

Altran società informatica multinazionale operante nell’ambito dell’ICT, con più di 2mila lavoratori in Italia e 17mila in tutto il mondo, ci ha abituato a una sua visione del tutto originale delle relazioni sindacali.
Sono recenti infatti i casi di due cessioni di ramo d’azienda fortemente contestate dalle organizzazioni sindacali con le quali non si è voluto sottoscrivere alcun accordo che tutelasse i lavoratori coinvolti dalle cessioni.
“E’ bastato poco tempo” afferma la Filcams Cgil Nazionale “per accorgersi che c’era qualcosa che non andava in quelle cessioni, tanto che in alcuni casi i lavoratori ceduti ( a GEPIN, ndr) sono stati coinvolti in procedure di mobilità.
Abbiamo poi assistito, negli ultimi mesi, a uno stillicidio di trasferimenti, spesso ingiustificati, tesi a individuare e a espellere le risorse non più considerate “utili” o magari meno produttive a causa di maternità o altre necessità legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.”
Il clima di Altran Italia sta diventando pesante, serpeggia la paura di essere individuati come inutili da un’Azienda concentrata solo sul profitto e poco sensibile alle esigenze di chi il profitto lo produce, le lavoratrici e i lavoratori.

L’Azienda ha comunicato ai sindacati del terziario e metalmeccanici di aver richiesto la Cassa Integrazione ordinaria per 150 lavoratori su Roma e Torino, senza aver effettuato alcun incontro preliminare, facendo giungere uno scarno fax da Unindustria come una doccia gelata sulle teste dei lavoratori.
“Della Cassa integrazione Ordinaria non si sa niente” afferma la Filcams Cgil “non ci è stato comunicato un dato che possa metterci in condizione di proporre soluzioni: la legge impone un esame congiunto che l’azienda ha convocato per il 10 aprile in Unindustria, ma le esperienze precedenti ci fanno supporre che non ci sarà la volontà di aprire un confronto vero.”

Le lavoratrici e i lavoratori FILCAMS di Roma e Torino, riunitisi nelle assemblee, già molto amareggiati dalle vicende precedenti e decisi a far valere la loro opinione nei confronti di questo modo discutibile di gestire una fase di crisi, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di 16 ore di sciopero, per chiedere il rispetto delle relazioni sindacali e la possibilità di discutere e concordare una gestione condivisa della cassa integrazione, che salvaguardi l’equità e che attenui la penalizzazione dei lavoratori posti in cassa
Le prime 4 ore di sciopero si svolgeranno la mattina del 10 aprile con presidi presso le sedi di Roma e Torino.