In attesa del tanto proclamato intervento legislativo da parte del governo, i sindacati di categoria hanno promosso, per le prossime festività,  proteste e scioperi nel commercio con iniziative a livello territoriale. Filcams, Fisascat e Uiltucs della Toscana hanno proclamato l’astensione e lo sciopero dal lavoro per il 25 e 26 dicembre 2018 e per il 1° gennaio 2019. Sottolineando che “molte sentenze hanno sancito che il lavoro nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale non è un obbligo e il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso.” Anche le organizzazioni sindacali del commercio di Roma Lazio hanno invitato tutte le lavoratrici ed i lavoratori a scioperare o non dare la propria disponibilità ad effettuare prestazioni straordinarie festive per le giornate del 25 e 26 dicembre e 1 e 6 gennaio. “Il lavoro festivo non è obbligatorio, ma facoltativo” hanno dichiarato in un comunicato congiunto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Umbria; “lo hanno ribadito le recenti sentenze della Cassazione che hanno dato ragione a quei lavoratori che si sono astenuti dalla prestazione nei festivi. Purtroppo - proseguono i sindacati umbri - dopo un grande slancio iniziale, l’azione del governo nazionale su questo tema sembra essersi arenata e alle promesse di intervento non sono seguiti i fatti. In ogni caso - concludono - le regole vigenti sono chiare: lavoratrici e lavoratori non sono obbligati a prestare la propria attività lavorativa nelle festività retribuite”. “È un fatto di civiltà”, affermano in una nota le segreterie della Filcams, Fisascat e Uiltucs di Palermo . "La nostra protesta contro le aperture domenicali e festive continua e forse ha già sensibilizzato le aziende perché notiamo che, rispetto allo scorso anno, si registrano più giorni di chiusura. VOGLIAMO che la normativa venga emanata quanto prima prevedendo la chiusura totale nei festivi e una limitazione delle aperture domenicali”. Protestano i lavoratori del centro commerciale Globo di Busnago che ha deciso di rimanere aperto il 26 dicembre. I 600 lavoratori hanno raccolto le firme per chiedere alla dirigenza di ripensarci ed hanno organizzato una protesta per domenica 23 dicembre, l'antivigilia di Natale, quando presidieranno l'ingresso 3 del centro commerciale dalle 15 alle 19. Sarà sciopero anche in Puglia, il 26 dicembre, giornata in cui alcune aziende della grande distribuzione hanno dichiarato di restare aperti nel giorno di festa. Per la Filcams, "La festa non si vende" (la campagna contro le totali liberalizzazioni degli orari e delle aperture nel commercio) continua.