Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha incontrato una delegazione delle lavoratrici ed i lavoratori di Milano 90, azienda del gruppo Scarpellini che per quasi vent'anni ha gestito in appalto alcuni prestigiosi palazzi storici della Capitale, fornendo oltre alla locazione anche una serie di servizi: portierato, assistenza ai parlamentari e ai consiglieri comunali, mense, bar, allestimento dei locali. Oltre quattrocento persone, rischiano il posto di lavor, se entro fine mese non ci sarà un intervento delle istituzioni, Camera dei Deputati e Comune di Roma, che hanno deciso di recedere alcuni contratti di affitto. “La nostra richiesta è di sospendere immediatamente la procedura di mobilità”, afferma Susanna Camusso, “chiediamo un incontro urgente alla presidente della Camera Laura Boldrini, ai capigruppo delle forze politiche e al sindaco di Roma Ignazio Marino. Anche perché i lavoratori sono ancora in servizio e svolgono una serie di mansioni che verranno a mancare. La Milano 90 fa parte del grande capitolo degli appalti, un sistema che da anni la stessa Cgil chiede di regolare in modo migliore con l’ “impegno delle istituzioni ad applicare la clausola sociale”, cioè la garanzia per i dipendenti di mantenere il posto se cambia la società che si aggiudica l'appalto. La FIlcams Cgil ha avanzato diverse richieste di incontro al Campidoglio, richieste che non hanno trovato risposta: “Abbiamo visto una sola volta il vicesindaco, poi più nulla”, racconta Valentina Italiano, segretario generale della Filcams Cgil di Roma Centro Ovest Litoranea. E nel frattempo i lavoratori sono passati dalla cassa integrazione in deroga ai contratti di solidarietà, con stipendi che non arrivano neanche a mille euro al mese e che da ottobre non sono stati più pagati per gli appalti del Comune.