12 dicembre 2012

Appalti Ministero Grazia e Giustizia, a rischio il servizio trascrizione degli atti processuali



Una vicenda complessa, che mette in evidenza tutte le difficoltà legate alla gestione dei servizi in appalto, una vertenza che mette a rischio circa 250 posti di lavoro, certamente una delle pesanti conseguenze della spending review.
Sono i lavoratori della cooperativa ArtCo che gestiva le attività di trascrizione degli atti processuali del Ministero di Grazia e Giustizia, attività complessa che richiede un elevato livello di professionalità.
L’ArtCo nel 2009, si era aggiudicata la gara di appalto del servizio, ma nel 2011, dopo aver vinto un ricorso, il Consorzio Astrea, seconda classificata, è subentrata nell’attività, senza però garantire, come previsto, la garanzia occupazionale ai lavoratori in essere.
Il risultato è che circa 250 lavoratori sono stati messi in cassaintegrazione, nell’attesa dell’indizione di un nuovo bando di gara del Ministero di Grazia e giustizia, mai arrivato, e quelli attualmente in servizio subiscono rapporti di lavoro precari e poco trasparenti.
L’ArtCo licenzierà 165 lavoratori, senza però fare niente per garantire loro i corretti ammortizzatori sociali, ed arginare in qualche modo le difficoltà.
“La situazione è drammatica” afferma Andrea Montagni della Filcams Cgil nazionale “ed è frutto di una politica miope e di scelte amministrative prive di lungimiranza. Le lavoratrici ed i lavoratori sono vittime di un sistema incapace di gestire con trasparenza e correttezza le attività in appalto”.
Colpe e mancanze multiple secondo il sindacato che da anni segue il settore: la mala gestione del Ministero di Grazia e Giustizia, ancora debitore nei confronti delle società in appalto; la mancanza di capacità imprenditoriale delle imprese assegnatarie del servizio, con una gestione poco trasparente l’una e una eccessiva superficialità e approssimazione di conduzione l’altra. Ma soprattutto i tagli indistinti della spending review, colpo finale ad un settore già precario e in forti difficoltà economiche.
“Certe scelte stanno mettendo a rischio posti di lavoro e competenze indispensabili” prosegue Montagni, “la razionalizzazione e le politiche di risparmio vanno fatte intervenendo sui fattori di spreco non ampliando la fascia del disagio sociale e della precarietà. ”
La Filcams Cgil, al fianco dei lavoratori, continuerà nella ricerca di una soluzione che salvaguardi l’occupazione, mettendo in atto tutte le iniziative possibili a tutela di ogni singolo lavoratore nel suo contenzioso. Il lavoro prima di tutto.