13 maggio 2010


Appalti storici: rinviato l’incontro previsto per il 10 maggio,
le organizzazioni sindacali temono complicazioni




Il 10 maggio non si è svolto il previsto incontro tra il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl Uiltrasporti Uil, riguardante la vertenza sugli appalti storici nelle scuole.
La strada è sempre più complessa, per le lavoratrici ed i lavoratori che svolgono servizi di pulizia e sorveglianza all’interno degli istituti scolastici, che già da gennaio scorso avevano subito delle riduzioni economiche a causa dei tagli indiscriminati della Ministra Gelmini sui contratti di fornitura.
L’appuntamento previsto era stato stabilito da entrambe le parti, il 28 aprile scorso, in occasione dell’incontro ottenuto durante la manifestazione di protesta svolta proprio davanti la sede del Ministero a Roma. Una delegazione sindacale era stata ricevuta dalla dirigenza del Miur, purtroppo, però, senza ottenere buoni risultati, se non la conferma delle proroghe degli appalti in scadenza durante l’anno.

“Le ragioni del rinvio, comunicato tra l’altro, solo nella giornata di domenica 09 maggio” affermano le organizzazioni sindacali in una nota congiunta “sembrano essere legate alla necessità di allargare la platea dei partecipanti all’incontro, quindi, anche tutte le parti sociali interessate dagli appalti operanti nelle scuole (consorzi) per ragionare a tutto campo sulle terziarizzazioni del Miur.”
Preoccupati e perplessi, i sindacati temono che l’eventuale unificazione di tutti gli appalti (appalti storici ed ex-lsu) possa distogliere l’attenzione dal relae problema: la continuità occupazionale ed il mantenimento delle condizioni economiche e normative del personale già occupato.
“La situazione di migliaia di lavoratori degli appalti storici nelle scuole permane gravissima” proseguono le OO.SS: “pertanto se a breve non sarà definita una nuova data di incontro per gli appalti storici, secondo gli impegni assunti direttamente con il ministero, saremo costretti a considerare l’attivazione di ulteriori iniziative sindacali”.