I sindacati di settore scrivono ai Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo, per avere chiarimenti sul piano di riordino sulle Autostrade. Pare ormai in via di definizione il piano di riordino dei servizi Oil e Non Oil che insistono sulle nostre autostrade; un percorso di confronto che dura da sei mesi e non ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nazionali nonostante tre richieste di incontro e ripetuti solleciti. Di questo, ma soprattutto del merito si è discusso in due audizioni tenutesi il 24 giugno (con il Mit) e il 20 luglio (in sede MiSe) che però non hanno fugato dubbi e perplessità rispetto agli interventi previsti di concerto dai due dicasteri. Se da un lato il numero delle temute chiusure è stato fortemente ridimensionato, su royalties, sottopensilina e introduzione del self service notturno sono molti gli aspetti ancora non chiari. “Per questo assieme alle altre Federazioni abbiamo deciso di mettere nero su bianco le nostre osservazioni e raccomandazioni a tutela degli addetti ma anche dei cittadini e dei viaggiatori.” “Non rinunciamo a dare il nostro contributo, nonostante ci sia stata inspiegabilmente preclusa  la partecipazione alla fase elaborativa de piano di riordino” dichiara Cristian Sesena Segretario Nazionale della Filcams Cgil. “Da qui la nostra proposta di un tavolo permanente di monitoraggio che ci consenta di seguire passo dopo passo i cambiamenti  in un settore delicato come quello delle concessioni delle autostrade e di intervenire in caso di eventuali non auspicabili riverberi su quantità e qualità dell’occupazione.” “Speriamo” conclude il segretario nazionale, “che le nostre istanze vengano finalmente accolte e non siamo costretti a mettere in campo iniziative di mobilitazione per farci sentire.”