L'accordo argina la situazione emergenziale, ma non risolve il problema alla radice Nel tardo pomeriggio del 19 marzo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS hanno sottoscritto un accordo con Carlson Wagonlit Italia, multinazionale dei viaggi di affari, che prevede l'impegno della società a non chiudere la sede di Torino e a raccogliere adesioni alla mobilità in modo esclusivamente volontario su base nazionale. "Si tratta di un accordo importante" sottolinea Luca De Zolt della Filcams Cgil Nazionale "perchè CWT ha rivisto la sua posizione iniziale, un passaggio non scontato trattandosi di una multinazionale che risponde a decisioni extranazionali". Già due anni fa CWT aveva annunciato uno snellimento della sua presenza nei Paesi dell'Europa occidentale con l'obiettivo di ridurre al minimo le sedi per ciascun Paese e di costituire alcuni centri operativi nei Paesi dell'Europa dell'EST. Parallelamente questo progetto prevedeva lo spostamento dei servizi per i Paese di lingua spagnola in Costa Rica. "È un progetto mondiale che rincorre le logiche più negative della globalizzazione, ovvero la rincorsa all'abbassamento del costo del lavoro, anche a scapito del servizio. In Italia Carlson ha già chiuso le sedi di Firenze, Bologna e Padova, con ripercussioni anche sul mantenimento dei clienti legati al territorio" aggiunge De Zolt. "Il mercato del business travel necessita di una regolamentazione che tuteli il servizio e l'occupazione di qualità. L'accordo con Carlson argina la situazione emergenziale creata su Torino, ma non risolve il problema alla radice. Per questo chiediamo che il MISE apra un tavolo sul settore, come proposto dal Ministro Calenda proprio nell'incontro svolto sulla vertenza Carlson alla fine di gennaio".