20 marzo 2013


Cessione Dico-gruppo Tuo: proclamato lo stato di agitazione

Il 18 marzo si è svolto il previsto incontro con Dico discount e il Gruppo Tuo.
Il confronto ha confermato la decisione assunta dalle Cooperative socie di procedere alla cessione della rete discount attraverso il conferimento delle quote societarie di Dico Discount al Gruppo della famiglia Faranda a far data dal prossimo 31 Marzo.
È stato dichiarato che l'attività proseguirà in continuità e con il mantenimento dei livelli occupazionali e solo successivamente si valuterà eventuali necessità riorganizzative.
Le organizzazioni sindacali ritengono insufficiente il livello di informazioni ricevute dalla dirigenza DICO e da quella del gruppo acquirente TUO vista l’assenza di un quadro attento della situazione in essere nonché un piano aziendale per il futuro. “La presentazione è stata rassicurante nelle intenzioni, ma ancora non è stata fatta nessuna verifica della rete dei negozi, delle sedi e delle centrali di distribuzione” affermano i sindacati “nonostante la volontà di sviluppare la catena dei discount dichiarata dal gruppo acquirente, restano troppe perplessità e preoccupazioni.”
Alcuni negozi in perdita potrebbero rischiare la chiusura già nei prossimi mesi in continuità con quanto precedentemente deciso dalla dirigenza DICO, per questo motivo è stata richiesta una informazione dettagliata dello stato di tutte le unità produttive comprensivo dei contratti di locazione che sono cessati o cesseranno entro quest'anno.
Le OO.SS. denunciano la totale assenza di un referente delle cooperative di consumo, ancora proprietarie del gruppo nonché direttamente responsabili dello stato di crisi dell'impresa.
Le parti hanno convenuto di aggiornare il confronto, ancora su base congiunta, il prossimo 28 marzo per verificare nell'immediato eventuali problematiche occupazionali relative alla chiusura prevista di alcuni punti vendita, prevalentemente in ragione della disdetta dei relativi contratti di locazione.
Non essendo esaustivo il confronto fin qui svolto, mancando pochi giorni alla conclusione dell'operazione, viene dichiarato lo stato di agitazione, i sindacati si riservano la possibilità di mettere in atto tutte le iniziative opportune a rappresentare e tutelare gli interessi dei lavoratori e potrebbero essere già valutate qualora le cooperative non garantiscano la loro presenza.