Ancora volta, una sentenza del Tribunale, in questo caso Bologna, conferma la non obbligatorietà del lavoro festivo nel commercio e condanna le aziende a ritirare i provvedimenti disciplinari. Questa volta è il caso di Mondo Convenienza. Sei lavoratori, assistiti dalla Filcams Cgil di Bologna, dopo essere stati inseriti nel turno di servizio dell’8 dicembre, festività dell’Immacolata Concezione, hanno comunicato alla dirigenza, la loro indisponibilità. L’azienda però ha valutato ingiustificata l’assenza, trattenendo dalla busta paga le somme della giornata. Il tribunale però, dopo il ricorso dei dipendenti, ha ribadito che i “lavoratori vantano un diritto soggettivo ad astenersi dal lavoro in occasione delle festività infrasettimanali, e tale diritto non può venire meno in forza di pattuizioni individuali declinate al momento della sottoscrizione del contratto individuale di lavoro, in via generica e generale, ma deve essere oggetto di Accordo di volta in volta, tra datore di lavoro e lavoratore, o comunque di Accordo Sindacale che preveda una rotazione omogenea e programmata nel tempo.” Pertanto sono state annullate le sanzioni disciplinari e la società è stata condannata alla restituzione delle trattenute e al pagamento delle spese processuali. Una piccola, grande vittoria, per tutte le lavoratrici e i lavoratori, e per la campagna la "Festa Non si Vende", lanciata ormai da 6 anni dalla Filcams Cgil, a sostegno di una regolamentazione delle aperture domenicali e festive nel commercio. Dopo le liberalizzazioni della riforma Monti, infatti, il “sempre aperto” sta costringendo tanti dipendenti a turni continui e massacranti, senza alcun rispetto per le festività e impedendo qualsiasi forma di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.