2 settembre 2011


Conforama: l’accordo per la cassa integrazione c’è

Si è tenuto il 1 settembre il programmato incontro, presso il Ministero del Lavoro, per la procedura di mobilità aperta da Conforama che prevedeva 160 esuberi su 6 punti vendita, ad appena 6 mesi da una procedura che aveva coinvolto i punti vendita di Tortona e Melilli.
L’incontro, se pur con momenti di grande difficoltà e tensione, si è concluso con un verbale di accordo che prevede: Cigs a rotazione per 12 mesi per 701 lavoratori (tutti i dipendenti dei 6 punti vendita interessati ad esclusione di Direttori, Capi reparto e Capi settore), a partire dal 01 ottobre; sospensione di massimo 160 lavoratori, per un massimo di 6 mesi; rotazione per reparto, su tutti i reparti, anche quelli che non erano interessati dalla procedura di mobilità; verifiche periodiche dell’andamento della cassa integrazione e della sua gestione, sia a livello territoriale che nazionale; mobilità volontaria incentivata per tutto il periodo di Cigs.

Un percorso non facile, concluso con una soluzione condivisa.
Fin dall’inizio della trattativa, infatti, le organizzazioni sindacali avevano chiesto di ricorrere a strumenti alternativi, quali la Cassa integrazione straordinaria a rotazione, ma l’azienda ha avuto sempre una posizione rigidamente negativa nei confronti delle nostre richieste, fino a giungere all’ultimo incontro, precedente alla pausa estiva, in cui le trattative, proprio a seguito del rigido atteggiamento aziendale, si erano interrotte.

“Non possiamo che essere soddisfatti dell’intesa raggiunta” commenta Sabina Bigazzi della Filcams Cgil “ Va, infatti, evidenziato che Conforama, che negli ultimi anni ha fatto ripetutamente fatto ricorso a procedure di mobilità, e ha accettato, per la prima volta, di utilizzare la Cigs a rotazione. Anche l’incentivo è superiore a quello erogato in occasione della precedente mobilità.”

L’accordo siglato infatti definisce gli importi degli incentivi per la mobilità volontaria, e si prevedono, inoltre, percorsi di outplacement per quei lavoratori che chiedessero di essere posti in Cassa integrazione a 0 ore per tutta la sua durata.

“Il risultato ottenuto è stato frutto della mobilitazione messa in atto dai territori” conclude la sindacalista “coinvolgendo Istituzione e Media, e della tenuta di tutta la delegazione che ha sempre sostenuto con forza la richiesta di ricorrere alla Cigs a rotazione.”