È stata siglata, e ora attende il voto dei lavoratori, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto integrativo Jungheinrich Italia. Il rinnovo arriva dopo 6 mesi di intenso confronto, alla fine di un percorso che ha coinvolto – fin dalla stesura della Piattaforma rivendicativa - le RSU e le RSA presenti nelle filiali di tutta Italia e i sindacati territoriali. Contratto integrativo Jungheinrich Italia, le novità I punti qualificanti dell’accordo sono: allargamento dei permessi  retribuiti e non retribuiti, riconosciuti ai lavoratori per esigenze familiari e sanitarie, rispetto a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale;  mantenimento del pagamento della malattia al 100%; disponibilità al prolungamento dei periodi di assenza per malattie gravi e invalidanti; allargamento delle agibilità sindacali per le RSA/RSU; inserimento forme di flessibilità oraria in entrata ed in uscita su richiesta dei lavoratori. Sul piano economico, una riscrittura dei parametri del premio di risultato, per metterlo al riparo dai rischi di mancato raggiungimento degli obiettivi concordati (come è avvenuto questo anno) e una scelta sull’opzione welfare che comporta un aumento della cifra pattuita che passerebbe dagli attuali 1200 euro (al conseguimento dell’obiettivo) ai 1500 per l’opzione welfare, con una opzione interamente rivolta verso forme integrative e sociali di welfare legate alla previdenza integrativa contrattuale (FONTE), l’assistenza sanitaria e sociale, individuale e familiare, l’istruzione e la formazione. Infine, è stata concordata, l’erogazione nel mese di maggio di una tranche una tantum di 600 euro, per coprire totalmente il differenziale del 50% per il mancato raggiungimento dell’obbiettivo del 100% del premio di risultato di quest’anno. La delegazione sindacale,composta da Filcams Cgil nazionale, Lombardia  territoriale di Ticino-Olona,  la Fisascat Cisl territoriale e le RSU e RSA presenti (Piemonte, Lombardia, Toscana e Veneto, ), ha condiviso unitariamente e unanimemente la decisione di siglare l’accordo. Entro il 23 maggio sarà sottoposto al parere vincolante dei lavoratori. L’opinione è che il voto dei lavoratori confermerà l’operato della delegazione sindacale che si è attenuta al mandato ricevuto e l’accordo potrà diventare esigibile.