All'incontro con Coop Alleanza 3.0 il giorno 9 Gennaio 2019 è stata presentata la riorganizzazione delle sedi. Il progetto presentato ha l'obiettivo di intervenire sui ruoli in sovrapposizione dopo l'unificazione, ma anche di dare efficienza rivedendo procedure e modalità di svolgimento di molte attività. Il risultato, presentato all'incontro sindacale, porta Coop Alleanza 3.0 a dichiarare 752 esuberi redistribuiti sulle sette sedi delle ex cooperative, quattro in Emilia Romagna, due in Veneto e una in Friuli Venezia Giulia. Dei 1547 dipendenti impiegati 425 dovrebbero lasciare le sedi già entro il 2019. Le parti hanno condiviso l'obiettivo di portare a zero l'impatto occupazionale attraverso un confronto costruttivo che individui strumenti adeguati. Il prossimo passo sono le assemblee con le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti e poi si riprenderà il confronto analizzando attività per attività quali e dove sono gli esuberi dichiarati. Poi si dovranno verificare i tempi di attuazione del piano, probabilmente troppo stretti quelli proposti dall'impresa, e gli strumenti utili ad escluderei i licenziamenti, obiettivo comune per le parti ma non semplice da perseguire considerando che si parla di circa il 50% dell'organico. Per la Filcams CGIL non stupisce che dopo tre anni dall'unificazione sia arrivato il progetto di razionalizzazione delle sedi centrali: "Non conosciamo ancora il dettaglio degli esuberi e la loro collocazione nelle vari sedi, sarà l'oggetto del prossimo incontro" afferma Alessio Di Labio della Filcams CGIL Nazionale "ma già con questo livello di informazioni apprese possiamo dichiarare che il numero di esuberi è troppo elevato e se non vogliamo che "l'impatto zero" annunciato dalla cooperativa e ovviamente accolto dalle organizzazioni sindacali, sia solo uno slogan, avremo bisogno di tempo e risorse a disposizione della trattativa."