15 marzo 2013


Coopservice, confermata la procedura di licenziamento, in stato di agitazione i lavoratori

Si chiude con un mancato accordo tra la Coopservice, e le organizzazioni sindacali di categoria, la trattativa per trovare una soluzione alternativa alla procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso gennaio, per 289 lavoratrici e lavoratori occupati presso aziende ospedaliere e sanitarie di diversi territori regionali, avviata a seguito dei tagli prodotti dalla spending review.

Dopo un lungo confronto Coopservice ha comunicato di non voler trovare un accordo per la gestione della procedura di licenziamento collettivo, respingendo la soluzione alternativa di attivare gli ammortizzatori sociali per l’assorbimento degli esuberi dichiarati, soluzione sostenuta anche dal Ministero del Lavoro. Le Organizzazioni Sindacali, a fronte del mancato accordo, hanno dichiarato l’apertura dello stato di agitazione sull’intera impresa e nei prossimi giorni si procederà a definire le iniziative sindacali conseguenti.

Durante il confronto, iniziato a dicembre 2012 a livello nazionale per gestire in modo uniforme la vertenza che coinvolge più regioni, le parti avevano condiviso un percorso che avrebbe escluso il ricorso al licenziamento del personale, lasciando solo aperta l’opzione dell’uscita volontaria incentivata e l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga per il mantenimento dell’occupazione e del reddito dei lavoratori interessati.

Con l’obiettivo di definire le modalità per il ricorso alla cassa integrazione, gli incontri sono proseguiti presso il Ministero del Lavoro, ma dopo un breve periodo di sospensione della trattativa, lo scorso 11 marzo, Coopservice ha smentito completamente gli impegni presi, senza chiarire e motivare efficacemente le ragioni di tale decisione, dichiarando che il ricorso alla Cassa integrazione in deroga non era più praticabile e avanzando come soluzione, alternativa ai licenziamenti, la riduzione dei contratti individuali in via definitiva da trattare a livello locale.

Di fronte a tale presa di posizione le Organizzazioni Sindacali hanno immediatamente contestato Coopservice, per il venir meno degli accordi presi sul percorso individuato, per la volontà espressa di non voler adottare soluzioni che garantiscono la continuità occupazionale e di reddito dei lavoratori coinvolti, nonché su una scelta politica di gestione della vertenza che disattente anche gli obblighi mutualistici derivanti dalla natura cooperativa dell’impresa. Nella procedura sono coinvolti sia dipendenti che soci-lavoratori.

“La posizione assunta dalla Coopservice” affermano i sindacati “oltre ad essere un passo indietro sulle posizioni concordate è, nei fatti, un ricatto ed un’ingiustificata forzatura nei confronti delle lavoratrici, dei lavoratori, soci e non, e delle Organizzazioni Sindacali, soprattutto se l’intento è quello di gestire la procedura a livello decentrato sotto la costante minaccia di poter accedere ai licenziamenti qualora non si trovassero accordi sulle condizioni richieste dalla cooperativa”.