Nell'incontro di oggi al MISE è emerso con chiarezza che la proprietà Valtur non sta lavorando per una vendita dell'intero perimetro, ma per una liquidazione orientata a far uscire l'attuale gestione il più indenne possibile. È un atteggiamento grave che non tiene conto delle implicazioni economiche e occupazionali di una realtà importante come Valtur. La Crisi Valtur: l'azienda favorisca il passaggio "Investindustrial deve invertire la marcia e favorire il passaggio di Valtur a chi vuole continuare l'attività" dichiara Luca De Zolt della Filcams Cgil Nazionale, "altrimenti viene da chiedersi quali siano gli interessi dietro questa liquidazione. La gestione dell’amministratore delegato Elena David ha creato una situazione assurda in cui mentre si facevano proclami sul mercato si tenevano lontani possibili investitori. Basti pensare che il dato circolato nelle ultime settimane sul famoso buco di bilancio di oltre 100 milioni di Euro include anche i costi della liquidazione, che non sono assolutamente strutturali. Perchè si è voluto dare un quadro di questo tipo?" chiosa il sindacalista. Il Ministero dello Sviluppo ha preso posizione dicendo che va favorita la continuità unitaria di Valtur e che sono giunte al Ministero stesso richieste di informazioni da parte di diversi gruppi. È evidente che questo progetto è in antitesi con la liquidazione e tutti i soggetti interessati, incluse le proprietà che coinvolgono soggetti pubblici, devono operare nella stessa direzione. "In tempi brevi le proposte dei privati devono concretizzarsi, perchè si apre una fase molto critica perchè i villaggi rischiano di non aprire creando un danno enorme ai territori coinvolti." aggiunge De Zolt. "La Filcams Cgil è mobilitata per salvare Valtur e i posti di lavoro, e continuerà a svolgere azioni di pressione in questo senso." Intanto Valtur ha avviato oggi la procedura di licenziamento collettivo per la totalità dei dipendenti, esclusi i dirigenti che continueranno a lavorare per la capogruppo Valtur Group.