3 giugno 2011


Dal Sindacato Nuove Risposte Per L’acconciatore

“Dal Sindacato Nuove Risposte Per L’acconciatore” è l’intervista a Luigi Scarnati pubblicata sulla rivista ZEFIRO del settore Parrucchieri ed Estetisti
Intervista a Luigi Scarnati, Responsabile Settore Artigianato FILCAMS CGIL Nazionale. La crisi economica che certo non halasciato immune il settore, le problematiche alle quali da temposi cerca di dare una soluzione: una panoramica a 360° del mondodell’acconciatura dal punto di vista sindacale.
Come si può valutare l’evoluzione che ha caratterizzato negli ultimi anni il mondo della bellezza ed in particolare quello dell’acconciatura?
Volendo fare una panoramica del settore, anche dal versante sindacale non si può che rilevare quanto sia articolato il mondodella cura alla persona - dai parrucchieri al benessere e all’estetica- nel nostro Paese. Un settore che nell’ultimo decennio ha fattoregistrare notevoli aumenti in termini di numerodi aziende e di addetti. Va anche detto che sul
territorio nazionale moltissime sono ancora lerealtà imprenditoriali artigiane, soprattuttonell’acconciatura, che necessitano di politiche di sostegno e di aiuti per ammodernare le strutture ele attrezzature. Occorrono quindi nuove politiche di settore che aiutino la crescita di queste imprese.
Come viene recepita dagli acconciatori la realtà sindacale?
Pur avendo grandi Associazioni Nazionali Datoriali e Sindacali che si occupano di questo settore, non si registrano grandi tassi di sindacalizzazione tragli addetti. La stragrande maggioranza dei saloni di parrucchieri è composta per lo più dal solo titolare (artigiano) o con un massimo di uno o due addetti. Con la nascita dei grandi Centri di Benessere e dei Grandi Saloni il numero degli addetti sta cominciando ad aumentare, e ci sarà più possibilità di creare quelle necessarie ed indispensabili relazioni sindacali che rendono il lavoro giusto, sicuro e dignitoso. Quella di una maggiore sindacalizzazione degli addetti del settore, per noi della FILCAMS CGIL, è un obbiettivo necessario ed indispensabile anche per combattere e sconfiggere la piaga del lavoro nero e dell’abusivismo professionale. In questo contesto le importanti novità non solo salariali, ma anche contrattuali (ad esempio L’Assistenza Sanitaria Integrativa), inserite nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Estetisti e Parrucchieri, possono contribuire al raggiungimento di tale obbiettivo.
In molte nazioni europee l’affitto della poltrona è già una realtà. E in Italia come è vista tale possibilità da parte del sindacato?
Le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto in merito un “Avviso Comune” da allegare al nuovo C C N L (che auspico verrà firmato quanto prima), finalizzato a chiedere alle Istituzioni competenti - se pur per un periodo sperimentale - l’emanazione di appositi provvedimenti finalizzati all’ affitto della poltrona o cabina all’interno di un salone o di un centro estetico. Questo per consentire alle Imprese che operano nella legalità e nel rispetto delle leggi e dei Contratti Collettivi di Lavoro, di ridurre i costi di gestione, ed offrire una possibile soluzione alternativa alla sospensione dell’attività. Tante persone qualificate del settore, non in grado economicamente di aprire una propria attività imprenditoriale, potrebbero così esercitare ugualmente la professione uscendo dal lavoro nero e abusivo. Per la FILCAMS CGIL i provvedimenti richiesti alle autorità competenti dovranno, al fine di evitare possibili distorsioni o abusi di tale strumento (così come già verificatosi in quei Paesi CEE dove questo provvedimento è
già in uso), prevedere dei limiti di utilizzo.
Quali altre iniziative si stanno portando avanti in ambito europeo a beneficio degli acconciatori?
All’interno della Commissione Europea del “Dialogo Sociale” di cui faccio parte in rappresentanza della FILCAMS CGIL, si sta definendo un accordo sul tema della tutela della Salute e Sicurezza degli addetti nell’acconciatura. Un tema a mio avviso importante e delicato soprattutto perché a tutt’oggi, in molti Paesi Europei, non esistono leggi e norme adeguate. Ritengo che il lavoro fin qui svolto dalla commissione, che auspico diventi ben presto una direttiva ufficiale CEE, sia importante perché assume in sé tematiche come la sicurezza dei locali, l’uso di strumenti e attrezzature idonee a salvaguardare l’incolumità degli addetti e l’uso di prodotti cosmetici idonei per la clientela e gli stessi addetti. Altrettanto importante è stato il lavoro svolto sui temi riguardanti la prevenzione dei rischi, degli infortuni e delle malattie professionali. L’obiettivo che si prefigge la commissione é quello di ridurre gli infortuni sul lavoro e i relativi costi sociali ed economici che ricadono anche sull’intera collettività.