15 maggio 2012


Dati ufficiali dell’occupazione nel commercio a Modena:
un dato impressionante che deve far muovere la politica

La Filcams Cgil di Modena vuole denunciare la negatività dei dati ufficiali sull’occupazione nel commercio.
I dati comunicati dalle imprese commerciali presenti a Modena al Servizio Politiche del Lavoro della Provincia sono drammatici.
I lavoratori assunti a tempo indeterminato nel settore Commercio nella nostra provincia sono calati del 15,6%” afferma la Filcams Cgil di Modena. “Questa tipologia è ormai ridotta al lumicino. Appena il 12,5% degli avviamenti al lavoro è fatta col “normale” rapporto di lavoro.
Anche i lavoratori assunti a tempo determinato sono calati del 17%.
Le altre tipologie minori hanno andamenti diversi, che non incidono particolarmente sul dato.”
Ciò nonostante il dato complessivo degli avviamenti nelle imprese commerciali nel primo trimestre 2012 registra soltanto un lieve arretramento, da 3.011 nuovi assunti a 2.996 (- 0,5%).
E’ un dato alterato da alcune clamorose anomalie.

“La prima” spiega il sindacato modenese “è la forte crescita del lavoro in somministrazione (interinale) che diventa a Modena nel commercio la prima forma di assunzione.
La seconda anomalia è l’esplosione del lavoro a chiamata, formula che molto spesso nasconde lavoro nero e grigio. Il lavoro a chiamata, che cresce in un anno del 43%, è ormai nei numeri prossimo a sorpassare il lavoro a tempo indeterminato. Non certo però nei contenuti economici e contributivi, risultando quasi sempre una prestazione di poche ore mensili.
Se nel 2011 l’occupazione nel commercio era cresciuta di 400 unità ben diverso è oggi il dato ufficiale che abbiamo a disposizione.”


Alla forte riduzione di ore lavorate nel piccolo e medio commercio, confermata dai dati Confesercenti della scorsa settimana, si aggiunge l’assenza di crescita o l'arretramento nelle assunzioni della Grande Distribuzione, che nemmeno sostituisce dimissioni, licenziamenti e pensionamenti.
Tutta colpa delle aperture domenicali? La FIlcams Cgil di Modena sostiene di no: “Mancano le risorse ai consumatori, che spesso ricercano una maggiore sobrietà nei consumi e si orientano ai prezzi più bassi, come confermato dall'unico segmento in crescita, quello dei Discount. Settore che tra l'altro non apre la domenica ed i festivi. Ma allo stesso tempo quella degli orari è una ubriacatura controproducente per le imprese, per i consumatori e per i lavoratori. “