È online il nuovo numero dell’inserto della categoria, Diario Terziario di Rassegna Sindacale. In questo numero: La Carta dei diritti universali del lavoro, intervista a Serena Sorrentino; 5 Febbraio, Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Ristorazione Collettiva, le voci dei lavoratori; Metro, siglata l’ipotesi di accordo del nuovo contratto integrativo. Riscostruire il fulcro del diritto. Intervista a Serena Sorrentino segretaria nazionale Cgil La Cgil ha lanciato la campagna per promuovere la Carta dei diritti universali del lavoro, un nuovo Statuto dei lavoratori che vuole diventare quadro normativo di riferimento per le lavoratrici e i lavoratori. Insieme a Serena Sorrentino, segretaria Nazionale della Cgil, proviamo a comprendere gli obiettivi e il percorso avviato. Perché la Cgil ha deciso di proporre la Carta dei Diritti universali del Lavoro? Perché venti anni di legislazione finalizzata alla svalutazione del lavoro e alla liberalizzazione del mercato del lavoro hanno spostato la tutela legale sulle prerogative delle imprese rompendo quel punto di equilibrio nel bilanciamento dei poteri tra lavoro e impresa costituito dal diritto del lavoro. Non basta quindi cambiare una delle tante leggi in materia di lavoro ( pacchetto Treu, la legge 30, decreti 276, collegato lavoro, la legge 92, fino al Jobs Act) che hanno eroso un pezzo delle tutele, ma occorre ricostruire il fondamento del diritto del lavoro e dare efficacia alla contrattazione su tutti gli aspetti che regolano la prestazione lavorativa, sottraendo i lavoratori al potere unilaterale delle imprese rafforzato dalla legislazione. Quali sono i punti di SVOLTA, gli elementi di differenza tra la carta dei diritti universali e la L.300 del 1970, Lo Statuto dei lavoratori? Prima di tutto il campo di applicazione: la Carta dei diritti universali del Lavoro si applica ai lavoratori subordinati, ai precari e agli autonomi, sia pubblici che privati, delle imprese di tutti i settori sia sopra che sotto i 15 dipendenti. La legge 300/70 rispondeva alle esigenze di tutela di quella stagione economica, sociale e politica. Oggi il mondo del lavoro è molto più articolato e complesso, il sistema di organizzazione del lavoro è molto più flessibile e i modelli organizzativi delle imprese sono influenzati da dinamiche globali. L'altro grande tema di innovazione sta nella scelta di dare attuazione all'articolo 39 della costituzione, dando efficacia generale alla contrattazione e traducendo in legge gli accordi su democrazia e rappresentanza, nella convinzione che per qualificare la contrattazione e anche per far crescere il sindacato occorre avere il coraggio di aumentare la partecipazione dei lavoratori alle scelte, ricostruite un punto di uniformità generale dei diritti nel contratto nazionale, rafforzare la contrattazione decentrata anche di sito attraverso la rappresentanza eletta direttamente dai lavoratori a cui demandare poteri negoziali. Continua a leggere su Diario Terzario Febbraio 2016