Fumata nera per le lavoratrici della Dussmann Service impiegate negli appalti di pulizie degli ospedali della provincia di Modena (Carpi, Mirandola, Vignola, Castelfranco e Pavullo) e nei poliambulatori dell’Ausl di Modena. Nell'incontro di giovedì 21 aprile in Provincia sindacati e direzione aziendale non hanno trovato l'accordo sulla procedura di mobilità aperta per i 46 full-time, corrispondenti a circa 70 lavoratrici part-time. Filcams Cgil e Fisascat Cisl criticano l’intransigenza di Dussmann Service nel "continuare a individuare il taglio delle ore di lavoro come unica scelta alla ridefinizione dei servizi nei capitolati di appalto, e di continuare a rifiutarsi di attivare gli ammortizzatori sociali (cigs in deroga) o altre soluzioni conservative (ad esempio, i contratti di solidarietà) in relazione ai singoli cantieri." L’Ausl di Modena, spiegano i sindacati, ha effettivamente proceduto a una riclassificazione dei servizi di pulizia, ma "a incidere più di tutto è il consistente ribasso d’asta (18 per cento) con cui Dussmann si è aggiudicata l’appalto". La società ha voluto mettere a verbale, a margine della procedura di mobilità, l’impegno “a individuare alternative al licenziamento finalizzate a ridurre, se non azzerare, gli esuberi dichiarati”: una frase, sottolineano Filcams e Fisascat, che "suona come una sonora beffa, visto che, a fronte del mancato accordo sindacale, altro non potrà tradursi che in accordi individuali per la riduzione delle ore lavorate dalle singole lavoratrici, o comunque in accordi individuali peggiorativi della condizione di lavoro". Con l’attuale regime orario (la maggior parte sono part-time), le lavoratrici e i lavoratori guadagnano in media 700-800 euro mensili. La riduzione andrebbe quindi "a incidere considerevolmente su stipendi già bassi, oltre che sul servizio di pulizia degli ambienti sanitari che dovrebbero avere garantiti gli standard più alti". Per Filcams e Fisascat, dunque, "l’obbiettivo finale di Dussmann pare essere quello di flessibilizzare al massimo il lavoro nell’appalto, rimanendo al tempo stesso in piedi la minaccia dei licenziamenti". I sindacati, pur rimanendo disponibili a riprendere un confronto sugli ammortizzatori e soluzioni conservative per tutelare i lavoratori, svolgeranno dalla prossima settimana le assemblee nei luoghi di lavoro e sono pronte, sentiti i lavoratori, a continuare con la mobilitazione. "Il primo appuntamento - spiegano - è già il 6 maggio con lo sciopero nazionale dei servizi per il rinnovo contrattuale. Ulteriori azioni di lotta saranno messe in cantiere anche dopo tale data". In conclusione, Filcams e Fisascat ribadiscono la preoccupazione "per la tenuta dell’occupazione e degli standard di pulizia", chiedendo nuovamente "sia al committente, l’Ausl di Modena, sia agli enti locali di farsi parte attiva nella vertenza, incontrando i sindacati, non solo in modo formale, allo scopo di trovare una soluzione condivisa".