Le stime del centro studi di FIPE, secondo le quali “il traino dell'evento di Milano e le misure di stimolo al mercato del lavoro dovrebbero portare 17mila assunzioni in più in Italia nel turismo”; sono la conferma che il jobs act rappresenta un menù allettante per imprese e associazioni datoriali che intravedono nell'abbattimento del costo del lavoro, l'unica ricetta anticrisi.

Fipe ha disdettato il contratto nazionale del turismo quasi due anni fa cercando di tagliare diritti e tutele per i lavoratori,  fino ad oggi non ha manifestato nessuna intenzione di rinnovarlo ed ora incassa i regali del governo sperando di ottimizzare al massimo la vetrina di Expo 2015: ci pare onestamente troppo!

Come Filcams non possiamo non denunciare la profonda incoerenza di una associazione datoriale  che si dichiara pronta a creare occupazione (fatto positivo in sè) e dall'altro vuole che le condizioni dei suoi addetti siano sempre più povere di garanzie normative e salariali.

Se non assisteremo ad un deciso cambio di passo, Expo2015, nostro malgrado,  diverrà  anche teatro di una mobilitazione per i più di 700 000 addetti della ristorazione commerciale.