Il ritardo accumulato, sommato alla crisi pandemica che ha modificato in modo profondo il lavoro delle farmacie e dei farmacisti, impone il rinnovo del contratto nazionale in tempi brevi anche per Assofarm, anche se l’avvio della negoziazione non è affatto positivo.
La posizione di Assofarm è stata di chiusura sul tema del riconoscimento economico al somministratore di vaccini delegando l’argomento all’eventuale contrattazione integrativa e alle nostre richieste in piattaforma di rinnovo del contratto nazionale, Assofarm ha dato disponibilità molto limitate e parziali, sostenendo che il differenziale di costo con il contratto Federfarma non è più sostenibile e che il rinnovo del contratto delle farmacie speciali non può essere diverso da quello sottoscritto con Federfarma per le farmacie private.
Nel corso della discussione, Assofarm ha poi chiesto di aprire il confronto su due temi: permessi ROL e contratti a termine. Sui ROL ha chiesto di ridurre le ore di permesso a disposizione dei lavoratori, monetizzandone il valore, mutuando la richiesta originale di Federfarma. Sui contratti a termine ha chiesto di definire deroghe alla legge su durata e utilizzo dei lavoratori con contratto a termine nelle singole farmacie, di fatto precarizzando il rapporto di lavoro.
Il negoziato è quindi molto difficile e l’incontro programmato a gennaio dovrà determinare quali siano le reali intenzioni di Assofarm: “Se discutere di un rinnovo contrattuale vero, ancorato realmente alle novità di questi mesi e consapevole dello sforzo profuso dal proprio personale durante la pandemia, senza fermarsi alla solita retorica degli “eroi”, e che oggi non vede un corrispondente riconoscimento economico e contrattuale dello sforzo ancora in corso.” È quanto afferma Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. “La piattaforma che le Organizzazioni Sindacali hanno presentato è ancora attuale nei suoi contenuti e se li si vuole ringraziare realmente per l’impegno e la professionalità profusi a difesa della salute pubblica, è indispensabile prevedere degli avanzamenti contrattuali che rispondano anche alle nuove e complesse funzioni che la professione del farmacista le farmacie stanno assumendo.”
“In ogni caso” proseguono i sindacati, “deve essere chiaro che gli aumenti retributivi, anche per la diversa struttura produttiva ed organizzativa di questo settore, non possono essere ancorati e limitati alle soluzioni che hanno condotto al rinnovo del Contratto Nazionale Federfarma. 
“Se l’impostazione che Assofarm ha dimostrato in questa prima serie d’incontri sarà necessario prenderne atto, predisponendo tutte le iniziative atte a tutelare gli interessi dei dipendenti delle farmacie speciali, a cominciare da una corretta remunerazione a lavoratrici e lavoratori da troppo tempo in attesa.”