21 febbraio 2012


Fnac, proclamato lo stato di agitazione

Il 14 febbraio scorso si è riunito il Coordinamento Nazionale Unitario di Fnac Italia SpA per discutere delle dichiarazioni diffuse attraverso il messaggio di Alexandre Bompard del 13 gennaio che aveva dichiarato un piano di riorganizzazione che prevede il taglio di 510 dipendenti, di cui 210 in Francia e 300 negli altri Paesi.

Secondo le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, “le affermazioni contenute in tale documento non seguite da nessuna comunicazione esplicativa né da parte della direzione italiana né della Casa Madre, si sono dimostrate un atto irresponsabile oltre che del tutto incomprensibile.”

Nello stesso incontro aziendale, del 14 febbraio, non siano state fornite alcun tipo di informazioni su piani commerciali o strategie di gestione di tale situazione di emergenza, né tanto meno sono arrivate smentite alle numerose ed allarmanti dichiarazioni della stampa uscite in questo ultimo mese: “tutto aumenta la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori.”

Lo stato di incertezza in cui l’azienda sta lasciando i propri dipendenti aggiunta alla perdita di clienti conseguente alle comunicazioni di imminenti chiusure dei punti vendita, sta rendendo sempre più difficile la prosecuzione della normale attività, nonostante l’elevato senso del dovere che le lavoratrici e i lavoratori stanno dimostrando.

Il Coordinamento ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di chiedere immediatamente un incontro all’Amministratore delegato di Fnac Italia e alla Casa Madre e contestualmente è stato proclamato lo stato di agitazione.
“Vogliamo mettere in campo tutte le iniziative territoriali utili al rafforzamento del tavolo nazionale” hanno affermato i sindacati, “nel caso in cui l’azienda proseguisse in questa situazione di silenzio o non venisse dato l’incontro richiesto, verranno conseguentemente amplificate le mobilitazioni.”