“Quale traccia di sé lascerà nel nostro lavoro quotidiano?


È intervenuto oggi all’Assemblea generale della Cgil, Franco Martini segretario generale della Filcams.
“Quale traccia di sé lascerà, se lascerà, nel nostro lavoro quotidiano?”. È questa la prima domanda che Martini si pone e vuole porre all’assemblea: “riflettere e parlare della crisi, ma anche cercare di capire cosa ci sta capitando intorno e quanto e come dobbiamo ridefinire la nostra funzione sindacale.”
Il segretario punta su un programma concreto: “La crisi rende impossibile separare il progetto dalla azione, non è la stessa cosa fare contrattazione con o senza.”
Ma serve un progetto autonomo sullo sviluppo del settore distributivo che metta la centro la tutela di lavoratori e lavoratrici, per uno sviluppo pianificato della rete distributiva, che non sia solo a favore delle “cittadelle del consumo”; per dare spazio alle politiche di genere: un programma che sia la base del nostro agire quotidiano.

E poi, l’uguaglianza, la parola che meglio rappresenta la sfida della globalizzazione.

“L’uguaglianza è un valore che deve esistere tra noi, è il primo valore della confederalità” afferma Martini “ma il mondo dentro il quale farla vivere è molto cambiato, ed anche le certezze sono diventate meno sicure. Dobbiamo interrogarci se le nostre politiche e le nostre azioni sono sempre ispirate al principio dell’uguaglianza. Ce lo dobbiamo chiedere, quando chiude uno stabilimento manifatturiero ed i lavoratori di quell’impianto possono godere di protezione ed anche quando vengono mandate a casa migliaia di lavoratrici delle imprese di pulizia in appalto, e restano a casa senza lavoro e senza alcuna considerazione.”
“Per questo”conclude Martini “vorrei che questa discussione non finisse, ma rappresentasse un terreno del fare, fare tutto ciò che già si può fare, perché dipende solo da noi, e la nostra categoria vi chiederà di poterlo fare insieme già da domani.”