26 febbraio 2011


HP - Hewlett-Packard – La Filcams Cgil proclama lo stato di agitazione

La Filcams Cgil e il coordinamento RSu, hanno proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della HP, Hewlett-Packard Company - una multinazionale statunitense dell'informatica che ha sede anche in Italia -, in seguito all’interruzione, da parte dell’azienda, della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo.
“Il 24 febbraio scorso” spiega la Filcams “abbiamo incontrato la direzione aziendale HP per continuare nella trattativa sul rinnovo dell’Accordo Integrativo Aziendale. Doveva essere un incontro importante, in quanto la direzione aziendale aveva chiesto circa un mese di rinvio per poter avere un mandato chiaro dalla corporate ad entrare nel merito dei punti qualificanti della nostra piattaforma: Premio di Risultato, Telelavoro, Fondo Assistenza”.
L’azienda, invece, si e’ presentata al tavolo dichiarando la propria impossibilità a trattare, imputando la responsabilità di questo stop al board internazionale.

“Da mesi come sindacato, su mandato delle assemblee, stiamo lavorando per elaborare proposte responsabili che consegnino finalmente a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori condizioni salariali e normative migliori rispetto alle attuali, tentando nel contempo di salvaguardare gli istituti previsti dall’AIA e le condizioni previste dal nostro Fondo Assistenza” afferma la Filcams Cgil “Con questo atteggiamento di chiusura, l’azienda ha scelto la strada della rottura della trattativa.“

La Filcams Cgil ha ritenuto opportuno prendere una posizione forte rispetto ad un atteggiamento irriguardoso non solo verso il sindacato ma anche verso tutti i lavoratori, ed ha proclamato lo stato di agitazione e avviato un percorso che prevederà assemblee sindacali e adeguate iniziative di visibilità e lotta.

“L’interruzione delle trattative comporta una serie di rischi che devono essere chiari fin da subito ai lavoratori” conclude la Flcams Cgil “tanti istituti contrattuali, dal premio di risultato al telelavoro rischiano di essere compromessi, e senza rinnovo le condizioni attualmente vigenti dall’AIA del 1987 e mai rinnovate, potrebbero essere prima o poi smantellate unilateralmente!”