Secondo Federalberghi nel Lazio sono a rischio 10mila posti per il 2009
La diminuzione dei costi delle camere e il calo degli arrivi sono i due principali fattori che non fanno prevedere una buona estate per il turismo romano.
In crisi soprattutto i grandi alberghi e le agenzie di viaggio che subiscono una forte concorrenza dei siti internet specializzati in vacanze (il portale Expedia in salita del 10%).
Non sembra che possano migliorare la situazione neanche i mondiali di nuoto organizzati a Roma per agosto, ne l’avvicinamento del G8 a Roma (L’Aquila dista solo 100 km), che potrebbe raccogliere i giornalisti e gli operatori che non trovano spazio nel capoluogo abruzzese.
Il calo del 10% degli arrivi tra gennaio-marzo 2009 si è ripercosso sul turismo romano con un grave impatto sull’occupazione; l’associazione Nazionale Imprenditori d’Alberghi - Asshotel ha dichiarato che ci sono stati 890 esuberi solo nella capitale, tra dipendenti a tempo indeterminato e dipendenti a tempo determinato a cui non è stato riconfermato il contratto.
Per gli stabilimenti balneari del litorale laziale si prevede un calo del 3,2%, ma la speranza è che, considerata la recessione, i romani scelgano il mare vicino casa.