Dopo 10 anni di crescita ininterrotta dei ricavi, alla prima flessione Keywords Studios Italy srl decide di licenziare 31 dipendenti e "sostituirli" con l'intelligenza artificiale.

Succede in Italia, a Roma e Milano, in una grande società It che crea soluzioni tecnologiche per l’industria dei videogiochi e dell’intrattenimento, che ha all'attivo 159 dipendenti sul territorio nazionale.  

È per questo che sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, denunciando l'accaduto, proclamano lo stato di agitazione con il conseguente blocco degli straordinari e contestualmente preannunciano 2 giornate di sciopero da calendarizzare nei prossimi giorni. 

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs evidenziano come siano da condannare le scelte del Gruppo internazionale Keywords Studios Plc, che ha sedi in molti Paesi europei oltre a Brasile e Giappone.

Infatti, all'azienda, dopo una crescita continua e senza interruzione che si protraeva sin dal 2013 per la divisione Globalize, è bastata una flessione nei ricavi nell’anno 2023 per dichiarare 31 esuberi nelle sue sedi di Cinisello Balsamo (Milano) e di Roma.

Si tratta, tra l'altro, di personale altamente qualificato, spiegano le tre sigle, "da sempre considerato dalla stessa azienda l’eccellenza dell’area produttiva dell'intero Gruppo Keywords a livello internazionale. Tuttavia, l’azienda intende sacrificare proprio questi lavoratori per ridurre il costo del personale al solo scopo di aumentare i propri margini di profitto, consapevole tra l'altro di ridurre, così facendo, gli elevati standard di qualità offerti ai propri clienti".

Nei fatti, la riorganizzazione del Gruppo a livello internazionale, e quindi anche in Italia, "prevede l’affido di alcune attività umane all’intelligenza artificiale, oltre al trasferimento di larga parte dell'area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia; questa scelta ha già prodotto pesanti tagli del personale nella stessa area produttiva (Globalize) anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone".

"Riteniamo inoltre discutibili - aggiungono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - le modalità e le tempistiche con cui è stato scelto di avviare la procedura di licenziamento collettivo in questione: non a caso a ridosso delle ferie estive, con esclusione a priori del ricorso agli ammortizzatori sociali o a qualsiasi altro piano aziendale che non preveda il ricorso a 31 licenziamenti".

"Chiediamo pertanto all’azienda - concludono i sindacati - di rivedere la propria decisione di riduzione del personale e di rendersi disponibile a cercare soluzioni alternative atte a salvaguardare i livelli occupazionali, richiamandola a una maggiore responsabilità sociale d’impresa, che metta al centro la persona nell’azione e nella pianificazione dei processi lavorativi".