La Filcams Cgil pone quale valore centrale della propria azione sindacale l’umanità del lavoro, con l’obiettivo di liberare dallo sfruttamento, dalla precarietà, dall’invisibilità e dal lavoro a bassa qualità e basso reddito, i milioni di lavoratrici e lavoratori del Terziario, del Turismo e dei Servizi.
Il 2024 è stato l’anno caratterizzato dal rinnovo dei contratti nazionali, 12 contratti, alcuni dei quali scaduti anche da oltre 5 anni.
È un risultato importante, ma non basterà per restituire alle lavoratrici e ai lavoratori il rispetto, la dignità e una migliore qualità del lavoro che richiedono e meritano. Non basterà se non verrà accompagnato da una forte azione di rivendicazione e di rimessa in discussione degli attuali modelli economici, organizzativi, contrattuali e di rappresentanza. Non basterà se non si organizzerà in movimento un ampio fronte di delegati e di quadri della rappresentanza, con modalità coordinate e unitarie, che vanno definite e strumentate rapidamente, per rimettere al centro di tutto il nostro agire l’umanità, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni di lavoro.

Temi che sono stati alla base anche dello sciopero generale confederale dello scorso 29 novembre, unitamente al contrasto alla manovra finanziaria, dove si è riscontrata una straordinaria adesione di lavoratrici e lavoratori e un’importante partecipazione della Filcams. Una mobilitazione che ha unito istanze confederali e di Categoria, nel comune impegno a raggiungere una vera stabilità occupazionale e reddituale.

Stesso impegno sarà dedicato nei prossimi mesi, da parte di tutta la Categoria, a sostegno dei sei referendum sul lavoro, cittadinanza e autonomia differenziata, così come per quelle che saranno le ulteriori mobilitazioni che verranno messe in campo per la ricerca di soluzioni politiche e diplomatiche di tutti i conflitti in corso, e anche a supporto di tutte le rivendicazioni confederali che si intrecciano con quelle della Categoria.

L’Assemblea Generale della Filcams Cgil Nazionale, riunitasi a Napoli lo scorso luglio, per i lavori di The New Order, si è interrogata su come eravamo, come siamo e come saremo, e come ci formiamo e formiamo, su come ci informiamo e informiamo per un Sindacato nuovo, ma ha aperto anche un fronte di discussione per auspicare e delineare nuove forme e nuovi percorsi di un’imprenditoria  “illuminata”. E lo ha fatto evidenziando la necessità di azioni contrattuali e vertenziali per garantire che il lavoro sia veramente strumento di gratificazione di vita, abilitante e liberante, legale e tutelato, e perché con il lavoro venga il diritto alla serenità, perché il lavoro sia insomma deciso - non subìto. 
Per tale ragione, in occasione della Riunione di tutti i Segretari Generali, tenutasi il 17 e 18 ottobre di quest’anno, si è ritenuto non più rinviabile l’avvio di una mobilitazione permanente della Categoria.
Contro l’imbarbarimento dei luoghi di lavoro, la violazione e l’assenza di norme atte a tutelare i lavoratori, o addirittura in presenza di norme emanate addirittura a danno dei lavoratori stessi. Contro una deregolamentazione selvaggia che divide, sfrutta e ricatta, contro il mancato rispetto delle più basilari norme di salute e sicurezza. Contro tutto questo, e molto altro, bisogna oggi fare emergere con fermezza, e con una mobilitazione non più rinviabile, le responsabilità dei datori di lavoro e dei loro rappresentanti, ma anche le responsabilità concomitanti e le tacite complicità della politica e dei legislatori. 
Nel tessuto socioeconomico della postmodernità Terziario, Turismo e Servizi incidono per oltre il 70% del Pil nazionale: lavoratrici e lavoratori meritano di essere emancipati dalla solitudine a cui vengono relegati e devono essere liberati da una condizione che ormai si è fatta insostenibile. In settori così trainanti per l’economia, i modelli di riferimento non possono essere part time involontario, esternalizzazioni e terziarizzazioni, somministrazione, lavoro a chiamata e a tempo determinato.
La contrattazione collettiva, a tutti i livelli, deve porsi l’obiettivo di una maggiore stabilità lavorativa e reddituale, di migliorare le condizioni di lavoro, la professionalità, la formazione, la salute e sicurezza. Il dialogo ed il confronto con il Governo devono avere come centro focale l’instaurazione di politiche settoriali mirate, per lo sviluppo dei Settori del Terziario, per vere politiche per la migrazione e l’intercultura, per nuovi diritti per la non discriminazione Lgbtqia+, per una concreta parità di genere, per supportare la non autosufficienza e promuovere l’autodeterminazione e l’inclusione dei diversamente abili. 

L’umanità del lavoro di cui ragioniamo, e per cui ci battiamo, passa per la liberazione di ogni forma di sfruttamento e discriminazione, rivendicando memoria e antifascismo, promuovendo l’antirazzismo, riportando la Costituzione all’interno dei luoghi di lavoro, affinché vi sia un pieno e reale rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori cittadine e cittadini di questo Paese.

Per il raggiungimento di tali obiettivi, l’Assemblea Generale, riunitasi l’11 e 12 dicembre 2024, avvia la grande Vertenza della Categoria e dà mandato alla Segreteria della Filcams Cgil Nazionale di promuovere azioni e mobilitazioni a sostegno della Vertenza, per rivendicare politiche di settore mirate, per contrastare precarietà e lavoro povero; politiche contrattuali e un nuovo sistema di regole con le parti datoriali, perché i rinnovi dei contratti nazionali non debbano più scontare ritardi inaccettabili, perché è necessario porre fine all’intollerabile dumping dei contratti pirata, anche attraverso una nuova legge sulla rappresentanza, che non è ormai più procrastinabile; per diffondere e difendere politiche inclusive, strutturando il rapporto con la Confederazione e le altre Categorie, così come definito dai documenti conclusivi del congresso e della conferenza di organizzazione, affinché vi sia una corretta applicazione dei CCNL rispetto alle attività effettivamente svolte, perché contrattazione d’anticipo, inclusiva, di sito e rivendicazione delle internalizzazioni diventino una buona pratica diffusa.

In ultima analisi e sintesi: ogni momento di vertenza, di verifica, di comunicazione interna ed esterna, di contrattazione, di rivendicazione, di mobilitazione, di lotta, come pure ogni sollecitazione della giurisprudenza e delle tecnicalità specifiche, dovrà essere mosso e guidato da istanze e progettualità di più ampio respiro, che abbiano la centralità del lavoro come punto di partenza, la dignità del lavoro come ancoraggio valoriale, e la nuova umanità del lavoro come orizzonte ideale – e traguardo concreto – di tutta la rappresentanza.