“La mattina del 20 dicembre eravamo regolarmente dal Prefetto di Piacenza dopo aver acconsentito all’ennesima richiesta di spostare l’incontro con Amazon, ma l’azienda non si è presentata all’appuntamento dimostrando di avere in spregio i lavoratori e lo Stato italiano”.  È dura la presa di posizione di Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams Cgil di Piacenza che insieme ai colleghi di Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario doveva incontrare Amazon in un incontro convocato da Maurizio Falco, prefetto di Piacenza, rappresentante del Governo sul territorio piacentino. Ma c’è di più, e di più grave a complicare un quadro che ha portato i sindacati a proclamare lo stato di agitazione tanto da far scendere immediatamente i lavoratori Amazon in sciopero, interrompendo il lavoro per le ultime due ore del turno. Amazon_21-12-2017(2)"Amazon non voleva far entrare i sindacati in azienda – spiega Molinari – per svolgere assemblee già concordate e previste a partire dalle 11,30. È stato necessario l’intervento del questore e dei carabinieri per far valere la Legge. È grazie alle forze dell’ordine che ci hanno accompagnato dentro l’azienda, se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori, per questo ringraziamo il questore di Piacenza e i carabinieri. Di fatto – conclude Molinari – Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l’unica legge che vige è quella del più forte”. Amazon_21-12-2017“Nel nostro paese non può considerarsi normale che un’azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale” ha detto la sottosegretaria al lavoro Paola De Micheli. “Per questo – ha proseguito – devo richiamare Amazon ad un comportamento più corretto nei confronti di un territorio che ha accolto e sostenuto il suo insediamento a Castel San Giovanni, dei lavoratori che eccellono in livelli produttività e di un Prefetto che si sta impegnando con competenza e disponibilità per risolvere la vertenza”. Aanto a Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Ugl si schiera anche Nidil Cgil, che rappresenta i lavoratori interinali o atipici. “Amazon – spiegano da Nidil – utilizza tutto l'anno migliaia di lavoratori in somministrazione in tutti i siti italiani; nei periodi di picco, tipo quello natalizio, gli interinali sono anche più dei lavoratori direttamente assunti dalla multinazionale”. Sulla vicenda Amazon, all’interno della Cgil si è costituito anche un coordinamento intercategoriale tra Filcams, Nidil e Filt, che mette insieme i settori del commercio, dei lavoratori atipici e dei trasporti, per provare a gestire con strategia comune il rapporto con il colosso Amazon.