Mercoledì 11 maggio, dalle 10.30 alle 17.30, nel piazzale antistante il “Terrazza Mare” a Lignano Sabbiadoro, la FILCAMS CGIL DI UDINE, in collaborazione con la Camera del Lavoro di Udine, organizza un punto informativo per le lavoratrici e i lavoratori stagionali e per la cittadinanza tutta. “La stagione estiva è oramai alle porte e l’evento servirà ad incontrare le centinaia di lavoratrici e di lavoratori che ogni Estate lavorano nel lignanese, cercando di fornire loro una piccola “cassetta degli attrezzi” per affrontare consapevolmente la stagione” afferma la Filcams Cgil di Udine. “Dai diritti che i lavoratori stagionali hanno al pari dei loro “colleghi fissi”, dalla normativa in materia di riposi giornalieri e settimanali, alla lettura della propria busta paga, dagli elementi che necessariamente devono esserci nel contratto di assunzione alla normativa sulla NASPI, fortemente penalizzante proprio per i lavoratori stagionali, al supporto nella compilazione delle domande per gli assegni nucleo familiare all’attenzione che deve essere riposta nei confronti del voucher lavoro, il cui utilizzo spesso maschera rapporti di lavoro subordinati e continuativi.” Ad un anno quasi dall’apertura di una sede sindacale a Lignano Sabbiadoro, la FIlcams di Udine si propone come punto di riferimento per il territorio lignanese per offrire tutela, rappresentanza e servizi ad una popolazione di lavoratrici e di lavoratori che soffre di una stagionalità sempre più ridotta e dai ritmi sempre più frenetici. L’occasione sarà anche utile per firmare la proposta di Legge di iniziativa popolare della CGIL “Carta dei Diritti Universali del Lavoro” e per firmare i 3 quesiti referendari promossi dalla CGIL riguardanti proprio 1) l’abolizione dello strumento del voucher, 2) l’abolizione delle recenti norme che hanno disgregato ed eliminato l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e quindi la possibilità di reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi nelle Aziende con più di 15 addetti e 3) l’abrogazione delle norme che limitano notevolmente la responsabilità in solido tra i due soggetti protagonisti di un appalto, committente ed appaltante. Iniziative di civiltà e di volontà precisa di riunificare tutto il mondo del lavoro sotto l’egida di diritti universali legati allo status di lavoratrice e di lavoratore a prescindere dalla forma contrattuale, mondo del lavoro reso oramai troppo parcellizzato in nome di una flessibilità che molte volte diventa precarietà di lavoro e quindi incapacità di poter avere una progettualità serena e coerente della propria vita.