11 novembre 2010
La parola ai lavoratori
Si accende l’attenzione sulle rovine campane all’indomani del crollo della casa del Gladiatore, ma già da tempo le lavoratrici ed i lavoratori insieme ai sindacati stanno portando avanti una nattaglia per denunciare la scarsa attenzione delle istituzioni verso il sito archeologico e verso gli stessi dipendenti. Sono circa un centinaio le lavoratrici ed i lavoratori, tra addetti alle biglietterie e guide turistiche audio, occupati all’interno di Pompei. Secondo una ricerca condotta dal sindacato si tratta mediamente di donne tra i 30 e i 40 anni, laureate e con figli, che svolgono un lavoro usurante e altamente concorrenziale.
Gli appalti per tali servizi aggiuntivi sono scaduti e le ditte ed i lavoratori sono in attesa della pubblicazione del nuovo capitolato.
Secondo le linee guida diramate dal Mibac, il Ministero per i Beni culturali - non sono previste, nel prossimo capitolato d’appalto, le clausole sociali per i lavoratori, quindi in caso di cambio appalto alcuni lavoratori potrebbero perdere il posto di lavoro.
A Firenze la scorsa domenica i dipendenti della Coin hanno scioperato per protestare contro "l’abitudine dell’azienda" di far lavorare le domeniche e i giorni festivi sempre le stesse persone: una trentina su circa ottanta dipendenti. Questo avviene perché i contratti delle dipendenti Coin sono diversi. Per una trentina di commesse, assunte recentemente, la domenica lavorativa è obbligatoria, con un maggiorazione del 30%, per le altre è facoltativa e il contratto integrativo stabilisce che venga compensata con il 100%.