25 novembre 2010


Le donne della Filcams aderiscono alla GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 Novembre è la ricorrenza del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Trujillo, dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Anche nella democratica Italia, la violenza sulle donne uccide più del cancro e degli incidenti stradali: 3 donne su 10 hanno subito violenza sessuale o fisica. Sono almeno 115 donne uccise in Italia nel 2010, in base ai dati riportati dalla stampa e riconducibili alle violenze di genere.
Questa giornata è utile per riflettere sulla condizione femminile in un paese in cui le cronache quotidiane fanno emergere abusi di ogni genere, subite dalle donne, in molti casi, in profonda solitudine.
Il dato preoccupante è che nella maggior parte dei casi,la violenza viene perpetrata all’interno delle mura domestiche,dove i carnefici sono proprio coloro con i quali quelle donne hanno deciso di condividere la propria esistenza: marito(30%) convivente(18%) un parente(13%). A conferma di un quadro che mostra come le relazioni familiari tra i sessi, siano quelle di maggior pericolo per le donne.
La violenza sulle donne non conosce confini geografici o di razze. Non conosce differenze sociali né culturali, non ha tempo né confini:rappresenta soltanto un’emergenza VERGOGNOSA che và combattuta.
Ogni volta che c’è uno scatto di libertà femminile, c’è una reazione maschile e l’uomo di fronte ad una donna più libera si arma di violenza.
Sono milioni le donne nel mondo che subiscono amputazione ai genitali o che vengono condannate a morte per essersi ribellate ai propri mariti, che vengono giustiziate per non aver rispettato pratiche imposte dalla loro religione (per tutte possiamo fare l’esempio di SAKINEH ASHTIANI in Iran).
Anche se siamo in una società avanzata, le donne Italiane sono ancora imprigionate in uno schema sociale che le vuole “angeli del focolare” o nella peggiore delle ipotesi, considera il loro corpo una merce, che le relega a ruoli di secondo piano nel mondo del lavoro e che scarica su di loro il peso del lavoro di cura e familiare.
La giornata del 25 Novembre, non cambierà il mondo o non cancellare la violenza sulle donne, sarà sufficiente che faccia riflettere anche gli uomini, che dovrebbero impegnarsi di più contro gli abusi che le donne subiscono.


LE COMPAGNE DELLA FILCAMS