“Grazie al sistema dei ricorsi le aziende che operano in appalto tengono in ostaggio la pubblica amministrazione si proceda quanto prima e urgentemente all’internalizzazione” Il comunicato unitario di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti. Se fino al 2 aprile scorso era convinzione di tutti che finalmente si era giunti alla fine dell’odissea delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei servizi di pulizia, di ausiliariato e di ripristino del decoro delle scuole di Frosinone e Latina – per effetto della definitiva assegnazione della gara-ponte e il conseguente cambio di appalto, dopo che sia il Tar di Roma sezione staccata di Latina, sia il Consiglio di Stato avevano decretato l’inefficacia delle sospensive monocratiche per l’attribuzione dell’appalto – dal 3 u. s. la convinzione è andata in frantumi perché è stato di nuovo bloccato tutto. Con decreto del 29 marzo il Presidente del Tar di Latina aveva confutato la sua stessa decisione rispetto alla sospensiva cautelare monocratica concessa all’ATI Ma. Ca.-Servizi Generali-Smeraldo il 14.03.2019 e con sentenza definitiva pubblicata il 3 u. s. chiudeva in via definitiva la sequela di ricorsi messi in atto per oltre 9 mesi dall’ATI sostenendo l’infondatezza e l’inammissibilità degli stessi. Di fronte alla conclusione a cui è giunto il Tar di Roma sezione staccata di Latina e la pronuncia del Consiglio di Stato emessa qualche giorno prima, su cui si era proceduto a fare il cambio di appalto presso il Ministero del Lavoro, le lavoratrici e i lavoratori hanno festeggiato, confidando che fosse finito l’incubo di quasi 20 mesi con stipendi a zero, pur lavorando, e pregustato l’assunzione con le nuove società assegnatarie. Purtroppo la felicità è durata meno di 24 ore perché Servizi Generali, società facente parte dell’ATI di cui Ma. Ca. è la mandataria, ha presentato un nuovo ricorso per chiedere la sospensiva monocratica immediata dell’aggiudicazione, su cui il Presidente del Tar di Latina ha prontamente risposto positivamente impedendo così il cambio di gestione dell’appalto e convocando la discussione di merito il 17 aprile prossimo. Nel mentre che tutto ciò accadeva, gli Istituti Scolastici di Frosinone e Latina, sulla base dei provvedimenti amministrativi intervenuti nei giorni precedenti, procedevano alla sottoscrizioni dei contratti attuativi di appalto con le nuove imprese assegnatarie per permettere il regolare svolgimento del servizio di pulizia – servizio essenziale e strumentale al funzionamento delle scuole. Visto il precipitare della situazione molti Istituti Scolastici hanno sospeso la definizione dei contratti di appalto e a fronte dell'ennesima sospensiva del Tar, i Dirigenti scolastici non sono in grado di sapere se e chi, a questo punto, eseguirà i servizi di pulizia rendendo possibile il regolare svolgimento delle attività scolastiche. I Dirigenti scolastici sono altresì consapevoli anche della grave condizione in cui si trovano le lavoratrici e i lavoratori che operano in appalto in quanto non sanno se sono dipendenti delle società dell’ATI Ma. Ca., tenuto conto che Smeraldo ha mandato lettere di licenziamento con conclusione del rapporto di lavoro al 31.03.2019, se la stessa ATI proseguirà nelle attività di pulizia o se solo Ma. Ca. e Servizi Generali continueranno a dare il servizio e chi dipendente di Smeraldo è comunque fuori dal posto di lavoro. Ora il paradosso del paradosso è che il decreto presidenziale del Tar di Latina che sospende l’aggiudicazione dell’appalto, nelle motivazioni riporta testualmente: “Ritenuto che nelle more della suddetta valutazione occorre garantire la conservazione dell’interesse dedotto in giudizio alla salvaguardia dei livelli occupazionali attuali.” A nulla è valso l’intervento opposto dai legali del sindacato, che con immediato atto depositato al Tar, ha chiarito che i lavoratori sono tutelati dalla clausola sociale del cambio di appalto prevista nel contratto nazionale – che obbliga il nuovo assegnatario ad assumere tutti gli addetti che operano nell’appalto – e  nemmeno aver rappresentato che l’uscita di Ma. Ca, Servizi Generali e Smeraldo permetteva di regolarizzare una condizione di corretta retribuzione ed interrompere un rapporto di lavoro su cui gli Ispettorati di Frosinone e Latina hanno accertato il mancato pagamento di contributi e lavoro nero. Inoltre  in questi giorni sono scattati 25 pignoramenti verso le stesse società a causa del mancato rispetto dei verbali di conciliazione individuale che dovevano sanare le mancate retribuzioni. Quanto stà accadendo sull’appalto dei servizi di pulizia delle scuole di Frosinone e Latina non è solo il trionfo dell’illegalità in un appalto pubblico con pieno sostegno dei cavilli giuridici e burocratici che le imprese come Ma. Ca. e Servizi Generali sanno ben agire, ma è la dimostrazione che grazie a questo perverso sistema la pubblica amministrazione viene sconfitta ed è impotente nonostante si batta per ridare regolarità alla conduzione dei propri appalti come ha fatto il Miur. E che il sistema dei ricorsi da parte delle imprese che gestiscono gli appalti tiene sotto scacco la pubblica amministrazione è inoltre provato dal fatto che dopo la sentenza definitiva, che ha di fatto chiuso un capitolo della storia – oltre al ricorso di Servizi Generali – altre due società hanno presentato un ricorso per bloccare l’assegnazione della gara-ponte: l’una perché vanta di non essere stata invitata alla gara e l’altra perché pur avendo partecipato ritiene di aver forse diritto a subentrare al posto di chi è risultata assegnataria,  predisponendo chiaramente un ulteriore blocco dell’assegnazione lasciando nel caos più totale le scuole, il rischio di interrompere un servizio essenziale e i lavoratori in balia di aziende che non pagano stipendi e contributi. Di fronte a tutto ciò Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti confermano che la scelta già fatta nella legge di bilancio 2019 di internalizzare i servizi oggi in appalto, compresi i lavoratori, è la scelta ottimale per risolvere quanto stanno subendo le scuole e i lavoratori, nonché mettere fine ad un sistema che permette alle imprese che operano in appalto di approfittarsi di soldi pubblici. Le stesso Organizzazioni Sindacali chiedono che data la grave situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori di Frosinone e Latina, per primi, ma anche di altri lotti della convenzione Consip Scuole, di anticipare già all’anno scolastico 2019/2020 il processo di internalizzazione senza aspettare l’1 gennaio 2020, previsto dalla legge, così da mettere fine il prima possibile al calvario che stanno vivendo le maestranze ed evitare alle scuole di rimanere in ostaggio di situazioni ingestibili che mettono a rischio l’erogazione di un diritto costituzionale quale quello dell’istruzione.