Ormai la conosciamo bene Ikea e per questo non ci stupisce affatto il licenziamento di Marica, lavoratrice in forza presso il punto vendita di Corsico, madre separata con due bambini, di cui uno con disabilità, licenziata in tronco la scorsa settimana per non avere rispettato turni che non le consentivano di prendersi cura dei figli di 5 e 10 anni. Negli ultimi anni non c’è stato verso di discutere con Ikea di quanto siano diventate insostenibili le condizioni di lavoro nei negozi, nonostante la Filcams l’abbia posto come tema prioritario nel confronto con l’impresa. Eppure nonostante il garbato marketing a brand Ikea, dai toni solidaristici e più che politicamente corretti, nei negozi, soprattutto nell’ultimo periodo, si sono susseguiti diversi casi, altrettanto gravi, riconducibili alla situazione subita dalla lavoratrice di Corsico; un’azienda senz’altro brava a dare lezioni di senso civico e fair play a differenza di come si comporta con i propri dipendenti nei punti di vendita. La Filcams tutta oltre ad esprimere la massima solidarietà a Marica e a confermare vicinanza che più forte non potrebbe essere a lei e ai suoi due bambini, chiede ad Ikea di compiere un atto di giustizia, per una volta coerente con le svariate campagne di comunicazioni che ci vengono quotidianamente propinate dalla multinazionale svedese, ritirando con immediatezza il licenziamento, ripristinando corrette relazioni con il sindacato e tornando a discutere per garantire condizioni di lavoro dignitose e sostenibili per le lavoratrici e i lavoratori Ikea.