Oggi, 28 maggio, la FILCAMS (accanto a CGIL, CISL e UIL) è in Piazza Montecitorio per dire NO alle norme contenute nello Sblocca Cantieri. Un nome quello dato al Decreto legge 18 aprile 2019 n. 32 che evoca efficienza, volontà di fare, necessità di portare a compimento opere pubbliche che riguardano tutti/e i cittadini/e, che fa ripartire investimenti, imprese e lavoratori. Ma la realtà è diversa da quella che viene raccontata e scritta. Nello Sblocca Cantieri si sostiene una impostazione sbagliata e pericolosa perché si legittima l’idea che è possibile far ripartire le piccole e grandi opere, la sistemazione e lo sviluppo delle infrastrutture che collegano il paese, la maggiore efficienza dei sevizi dati in appalto, etc… solo ripristinando la liberalizzazione dei subappalti, la reintroduzione delle gare al massimo ribasso e la cancellazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa nei lavori sotto soglia, il depotenziamento assoluto dell’ANAC i(Autorità Nazionale Anticorruzione), l’allargamento delle procedure con affidamenti diretti tramite procedure negoziate senza bando di gara. Quindi il paese per ripartire avrebbe bisogno di meno regole, meno controllo, meno attenzione alla qualità, una concorrenza piegata al minor costo. “Le lavoratrici e i lavoratori che operano nei servizi in appalto nella Pubblica Amministrazione – afferma la Segretaria Generale di Filcams Cgil nazionale, Maria Grazia Gabrielli - sanno bene invece di cosa c’è bisogno: trasparenza, legalità, regole certe, applicazione dei contratti e contrasto al dumping contrattuale, stop al massimo ribasso e al ricorso ai subappalti”. Perché in questi anni lavorare negli appalti ha rappresentato una battaglia continua per mantenere la garanzia del proprio lavoro, una battaglia continua per non vedersi ridurre ad ogni cambio appalto e nella catena del subappalto le ore di lavoro e la retribuzione, per avere condizioni di sicurezza sul lavoro e riconoscimento della propria professionalità. “La realtà di questi anni – prosegue Gabrielli - mostra in maniera chiara e allarmante che il sistema degli appalti resta esposto ad infiltrazioni criminali e corruzione che vanno combattuti perché solo in una sistema legale – a partire dal pubblico - si sviluppa una concorrenza di qualità, si garantiscono qualità dei servizi e delle opere e si garantiscono condizioni di lavoro corrette e dignitose”. Per questo la Filcams CGIL, le lavoratrici e i lavoratori degli appalti saranno oggi al presidio in Piazza Montecitorio e torneranno in piazza a Roma il 31 maggio nello sciopero unitario indetto per rivendicare il diritto al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro bloccato da oltre 72 mesi e per dire ancora NO alle norme contenute nello “Sblocca Cantieri” che mettono mano al Codice degli Appalti. Leggi il volantino Alla manifestazione hanno già aderito un ampio cartello di associazioni (Acli, Arci, Avviso Pubblico, Centro Pio La Torre, Gruppo Abele, Legambiente, Libera, SoS Impresa, Kyoto Club). Per il comunicato clicca qui