Alla manifestazione del 26 maggio scorso, indetta da Filcams Cgil, Fisacat Cisl, Uiltrasporti e Uiltucs a sostegno della vertenza dei circa 3mila lavoratrici e lavoratori occupati negli appalti di servizi di pulizia e ristorazione ricadenti nelle competenze del Ministero della Difesa, erano presenti delegazioni di lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia.

Sono arrivati a Roma, per denunciare e  gridare la loro disperazione di fronte ai continui tagli alle risorse per gli acquisti di servizi, alle gare effettuate con il criterio esclusivo di aggiudicazione al massimo ribasso, senza il rispetto del costo del lavoro previsto dalla tabelle ministeriali che, come conseguenza hanno prodotto :  riduzione dei  rapporti di lavoro individuali fino a tre ore alla settimana, buste paga ridotte a circa di € 100,00 mensili e  concreto rischio di licenziamenti collettivi.

Tale condizione è resa ancora più grave dal venir meno degli ammortizzatori sociali in deroga che fino a questo momento hanno permesso di attenuare i tagli intervenuti.

Nel corso della manifestazione una delegazione delle Organizzazioni Sindacali, composta dalle strutture nazionali e dai delegati dei lavoratori, è stata ricevuta dalla rappresentanza del Ministero della Difesa alla quale è stato illustrato lo stato di emergenza che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori coinvolti rispetto alla tenuta occupazionale e di reddito.

“L’incontro purtroppo non ha fornito risposte positive” hanno dichiarato a margine della riunione i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Filcams, Uiltrasporti, Uiltucs, “Seppure i rappresentanti del Dicastero hanno raccolto la richiesta di predisporre un tavolo di monitoraggio permanente sulla gestione dei servizi appaltati, atto che certamente apprezziamo,  rispetto alle gravissime situazioni denunciate e presenti in diverse regioni non viene di fatto ancora fornita alcuna risposta positiva.”

“La tutela dell’occupazione e del reddito per le lavoratrici ed i lavoratori, la qualità di servizi essenziali quali pulizia e ristorazione per chi ne usufruisce, le risorse necessarie a questo,  il rispetto delle regole e del CCNL sono condizioni fondamentali”  continuano i sindacati, “ed è bene evidenziare che la conseguenza diretta dei tagli, oltre a riflettersi sulle maestranze coinvolte, ha già determinato in diversi casi  gravi difficoltà anche alle persone che vivono in quelle strutture, riducendo gli  ambienti delle caserme in condizioni igenico-sanitarie al limite del sostenibile e servizi di ristorazione ai minimi termini che spesso vedono come composizione del pasto un cestino con poco più di un panino.

Alla luce dell’esito dell’incontro la delegazione di Filcams Cgil, Uiltrasporti e Uiltucs unitamente ai lavoratori in manifestazione ritenendo non soddisfacenti le risposte ricevute hanno deciso di proseguire con le iniziative di lotta che verranno definite nei prossimi giorni.