Federazioni lavoratori commercio turismo servizi
28 luglio 1999
MERCOLEDI': UNA GIORNATA DI SCIOPERO PER LE FARMACIE MUNICIPALIZZATE
Una giornata di sciopero, mercoledì 30 giugno, per i 3000 farmacisti dipendenti delle 1400 farmacie municipalizzate. L'astensione dal lavoro è stata decisa da Filcams Fisascat Uiltucs dopo che l'ultimo incontro con Assofarm per il rinnovo del contratto di lavoro ha registrato, secondo la delegazione trattante, “una chiusura pressoché totale sulle richieste avanzate”. La posizione della associazione delle farmacie di proprietà pubblica è stata presentata ai sindacati con un documento. Alcune controproposte di Assofarm hanno divaricato ancor di più le parti, così è per la richiesta di introdurre un regime speciale per i nuovi assunti “di fatto una fuoriuscita dall'attuale contratto e la pretesa di stipularne uno tutto particolare per i "nuovi"”, il congelamento e poi la soppressione di fatto dell'indennità per i Quadri, la formazione obbligatoria ma pagata dai dipendenti, il congelamento dello stipendio all'attuale livello. Queste le controproposte, mentre le richieste sindacali registrano una sequela di no. No a 48 ore di permessi retribuiti all'anno, no alle 20 ore settimanali come contratto minimo di part-time, e così per i congedi parentali, per il part-time nei primi tre anni di vita della prole, nessun accordo sull'inquadramento professionale allargando il terzo livello e il primo superiore, e posizioni distanti sulla previdenza integrativa, sui contratti a termine e sul lavoro temporaneo. Insomma, zero o zero virgola poco su tutta la linea. La giornata di sciopero dovrebbe convincere Assofarm a prendere sul serio il contratto di lavoro anche in rapporto alla fase fortemente aggressiva che le farmacie municipalizzate stanno subendo ad opera dei colossi industriali farmaceutici.
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FILCAMS-Cgil
Federazione lavoratori commercio turismo servizi
Ufficio Stampa
13 luglio 1999
CONTRATTO IMPRESE PULIZIA ARTIGIANE: E’ LA PRIMA VOLTA
E’ la prima volta che i 100mila addetti occupati in 20mila imprese di pulizia artigiane hanno un proprio contratto di lavoro. Finora, questo mondo di lavoro frammentato eppure significativo applicava il contratto di lavoro delle imprese metalmeccaniche artigiane in aggiunta al quale venivano erogati alcuni benefici del vecchio contratto imprese pulizie. Il nuovo contratto è stato firmato da Filcams Fisascat Uiltrasporti e dalle federazioni di settore di Confartigianato, Cna, Casa, Claai. “E’ stata sanata una situazione anomala – è il commento di Ruffolo, Pirulli e Carcassi, i segretari nazionali che hanno firmato l’accordo – e per le nostre federazioni si tratta dell’apertura di spazi in settori difficilmente accessibili. Si trattava di reimpostare un contratto, giacché la base metalmeccanica dalla quale si partiva non ha nulla a che vedere con le dinamiche del nostro settore, e in secondo luogo si trattava di individuare soluzioni compatibili con il contratto imprese di pulizie “industriali””. Il nuovo contratto segna interessanti sviluppi nelle relazioni sindacali: è garantita la contrattazione di 2° livello, sono istituiti gli enti bilaterali che permetteranno lo svolgimento dell’attività sindacale al rappresentante di bacino territoriale, mentre le aziende con più di 8 dipendenti avranno un proprio rappresentante sindacale. Malattia: la conservazione del posto per malattia sarà di 9 mesi su 24, e il trattamento di malattia è integrato al 100% fin dal primo giorno. Anche l’infortunio sarà integrato al 100% fin dal primo giorno. Per il part-time il lavoro supplementare (lo straordinario) avrà una maggiorazione oraria del 20%, una banca delle ore ha l’obiettivo di contemperare maggiore flessibilità lavorativa e contenimento degli straordinari, il contratto minimo settimanale in part-time è stato fissato in 16 ore, e parallelamente è stato introdotto il consolidamento automatico del 30% del monte ore di lavoro supplementare svolto nel semestre. L’aumento salariale è di 115mila lire, nel quadriennio, al 5° livello (va ricordato che nell’artigianato è previsto ogni anno l’adeguamento dello scarto tra inflazione programmata e inflazione reale se supera lo 0,50%). Una indennità speciale sarà erogata mensilmente sulla base di importi predeterminati: a regime raggiungerà le 120mila lire.
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FILCAMS-Cgil
Federazione lavoratori commercio turismo servizi
Ufficio Stampa
16 giugno 1999
FIRMATO CONTRATTO AZIENDE TERMALI
Per i 7mila dipendenti delle aziende termali c'è il nuovo contratto nazionale di lavoro. Lo hanno firmato Filcams Fisascat Uiltucs e Federterme-Confindustria. Il nuovo contratto avrà validità giugno 1999 - giugno 2000. La parte economica ha validità biennale. L'aumento salariale concordate è di 75mila lire per il 4° livello (che comprende le qualifiche centrali del termalismo quali massofisioterapisti e operatori ai fanghi e ai bagni), scaglionato in due tranche di 37.500 lire pagate a luglio '99 e luglio 2000. Istituita la previdenza integrativa (è aperta la ricerca di un fondo nel quale confluire) con contributi dello 0,55% a carico del lavoratore e altrettanto a carico dell'azienda oltre al Tfr e alla possibilità di aumentare la propria quota di contribuzione fino al 2% della retribuzione. Alla nuova forma previdenziale possono iscriversi anche i lavoratori a tempo determinato con contratto superiore ai tre mesi. Novità anche per il lavoro temporaneo, per il quale è fissata una soglia dell'8% su base trimestrale (escluso il 6° livello), e per l'apprendistato, ora applicabile dal 6° al 3° livello. I contratti in part-time sono possibili tra un minimo di 18 ore e un massimo di 30 ore settimanali. Infine, è stata rafforzata la contrattazione e le relazioni sindacali in azienda con maggiori poteri in tema di mercato del lavoro e di orario.
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FILCAMS-Cgil FISASCAT-Cisl UILTUCS-Uil
Federazioni lavoratori commercio turismo servizi
8 giugno 1999
COLF: 200MILA FIRME PER SMUOVERE IL PARLAMENTO
200mila firme per smuovere il parlamento è l'obiettivo che Filcams Fisascat Uiltucs si sono date per far emergere l'enorme "sommerso" esistente nel lavoro domestico. 200mila firme da raccogliere nei luoghi di lavoro e nelle piazze delle maggiori città italiane per dare anche alle lavoratrici domestiche la dignità di un lavoro "in regola", l'indennità di malattia e una pensione vera e raggiungibile, e contemporaneamente concedere alle famiglie che occupano una colf "in regola" la detraibilità del costo dalla denuncia dei redditi. In Italia le collaboratrici domestiche sono un esercito "silenzioso e invisibile" di 1milione di persone, in prevalenza donne. Ma solo 189mila, secondo i dati Inps, sono regolarmente assunte. Sarebbero dunque più di 800mila le colf "inesistenti" in quanto lavoratrici in nero. Come sconfiggere questa enorme massa di lavoro illegale? Rendendo conveniente per le famiglie e per le stesse lavoratrici una regolare assunzione. Questo interesse diventa reale se le famiglie possono scaricare il costo della collaboratrice domestica dal proprio reddito famigliare e se le lavoratrici domestiche avranno ciò che oggi non hanno: assistenza e pensione. I sindacati, sulla scorta dell'esempio francese, tedesco e britannico, sono per questa soluzione. In parlamento sono depositate proposte di legge in questo senso, ma la sensibilità dei parlamentari non si è rivelata molto alta e
il lavorio di commissione non ha finora prodotto risultati visibili. L'iniziativa dei sindacati è diretta a coinvolgere lavoratrici e famiglie e a sollecitare il parlamento a raggiungere in fretta questo obiettivo di equità e giustizia.
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FILCAMS-Cgil FISASCAT-Cisl UILTUCS-Uil
Federazioni lavoratori commercio turismo servizi
4 GIUGNO 1999
COLF: FAR EMERGERE IL SOMMERSO E DETRARRE I COSTI DALL’IRPEF: INIZIATIVA SINDACALE, CONFERENZA STAMPA
Le collaboratrici domestiche sono un esercito “silenzioso e invisibile” di 1milione di persone, in prevalenza donne, e delle quali più di 800mila sono “inesistenti” in quanto lavoratrici perché in nero. Secondo l’Inps solo 189mila sono le colf regolarmente assunte.
Come sconfiggere il lavoro nero? Rendendo conveniente per le famiglie assumerle “in regola”, e questo interesse diventa reale se le famiglie possono scaricare il costo della collaboratrice domestica dalla denuncia dei redditi.
I sindacati sono per questa soluzione – già praticata in Francia, Germania, Inghilterra.
In parlamento è giacente un disegno di legge che prevede anche per queste lavoratrici l'indennità di malattia e una pensione decente e per le famiglie la possibilità di detrarre il costo dalla dichiarazione dei redditi. Purtroppo la sensibilità dei parlamentari non si è rivelata finora molto alta.
Per questa ragione i sindacati si sono mobilitati per sollecitare l’approvazione della legge e raggiungere in fretta questo obiettivo di equità e giustizia.
Lunedì 7 giugno, alle ore 11,30, presso il Centro Congressi Cavour di Roma, via Cavour 50/a, i segretari di Filcams Fisascat Uiltucs incontreranno i giornalisti per illustrare le iniziative che metteranno in campo.