18 dicembre 2012


Modena, assistenti familiari, cresce l’illegalità

La Filcams Cgil di Modena denuncia la crescita delle illegalità nei rapporti di lavoro delle assistenti familiari, le cosiddette badanti.
“Nella provincia di Modena sono forse 10.000, quasi esclusivamente donne e straniere, sono ormai uno dei pilastri del sistema di welfare, tanto fondamentali quanto generalmente sottovalutate” afferma il sindacato. “La crisi economica non ha influito in modo rilevante sul numero delle assistenti familiari, ma certamente ha portato ad una crescita delle illegalità nei rapporti di lavoro, e la contemporanea forte crescita di una “imprenditoria” piratesca.”
Vi sono soggetti che si presentano come agenzie “tutto compreso”, con tariffe mensili anche di 2.000 euro per le prestazioni di una assistente familiare a tempo pieno. Ma spesso, mentre l’anziano paga regolarmente l’agenzia, la lavoratrice non riceve nulla per mesi. A volte si è scoperto che non esisteva alcun rapporto di lavoro, e l’anziano è stato chiamato in causa come responsabile delle illegalità. Più recentemente si sta facendo strada la figura della “badante libera professionista” a Partita IVA.
“Una truffa vera e propria” afferma la Filcams Cgil di Modena “sia ai danni di lavoratrici spesso non in grado di comprendere i contenuti delle proposte di lavoro, ma anche degli anziani e delle loro famiglie. Una situazione di illegalità rispetto alla quale deve crescere l’interesse di Istituzioni ed Organismi di controllo.
La Filcams Cgil inizierà d’ora in poi a fare pubblicamente i nomi dei molti pirati che operano nel settore.