1 novembre 2013


Modena: sciopero commercio per le festività del Primo novembre

Le organizzazioni sindacali del commercio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil modenesi proclamano unitariamente 4 giorni di sciopero per le festività del 1° Novembre, 25 e 26 Dicembre e 1 Gennaio 2014.
L’iniziativa di lotta, che si ripete nel modenese da oltre un anno, mira a contrastare la deregolamentazione totale degli orari commerciali introdotta dal Governo Monti, le cui conseguenze si scaricano principalmente sui lavoratori del settore.

I sindacati, ad inizio aprile 2013, avevano positivamente preso atto delle iniziative della politica per intervenire sul settore del commercio pesantemente colpito dalla deregolamentazione degli orari.

A quasi due anni di distanza, Filcams, Fisacat e Uiltucs devono purtroppo prendere atto della conferma delle loro ragioni: ovvero che questa legge avrebbe prodotto perdite di posti di lavoro, peggioramento delle condizioni di lavoro e calo dei consumi! Consumi che non si sostengono con il mero aumento degli orari di apertura, se non vi sono risposte della politica in termini di difesa dell'occupazione e del reddito dei cittadini.

L’incremento degli orari di apertura ha avuto come scontata conseguenza l’aumento dei carichi di lavoro degli addetti nella Grande Distribuzione, una loro maggiore ricattabilità, difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e in definitiva l’aumento della precarizzazione per molti.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Modena hanno formulato già nel 2008 una proposta come base di confronto tra tutti i soggetti locali, portando alla sottoscrizione di un accordo presso il Comune di Modena nel novembre 2011.
Tale accordo è stato ripreso nei lavori parlamentari che ad oggi non hanno portato a soluzioni concrete.

I sindacati apprezzano che le proposte sostenute da anni vengano colte nelle iniziative parlamentari. Auspicano che siano preambolo di soluzioni legislative rapide e non dilatorie che, oltre ad essere rispettose dei giusti diritti delle lavoratrici e lavoratori del settore, prevedano un forte ruolo di programmazione degli Enti locali.
In questo contesto le organizzazioni sindacali, inoltre, si impegnano a non far mancare il proprio contributo nelle eventuali discussioni di merito che vorranno essere intraprese nei territori e a livello nazionale.