Le dichiarazioni rilasciate dalla Uiltucs Toscana in merito all'accordo sperimentale , denominato Calling System, e sottoscritto a Piacenza, non corrispondono a realtà.

“Esprimiamo il nostro stupore di fronte alla disinvoltura con cui si esprimono giudizi estemporanei su accordi sottoscritti in piena legittimità dai rappresentanti sindacali titolari per il punto vendita di Piacenza, senza peraltro aver verificato il contenuto dello stesso accordo e citando una sola organizzazione sindacale delle due presenti nel punto vendita e firmatarie dell’accordo.” È quanto afferma con rammarico la Filcams Cgil a seguito delle dichiarazioni rilasciate dalla Uiltucs Toscana e ai successivi articoli apparsi sulla stampa in merito a quanto si ipotizza sia stato sottoscritto presso il punto vendita OBI di Piacenza. L’accordo sperimentale relativo al cosiddetto “Calling System” è stato sottoscritto dai primi agenti negoziali, cioè dalle esistenti rappresentanza sindacale aziendale Filcams CGIL e Fisascat CISL , oltre a un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Tale accordo, è stato sottoscritto nel rispetto dell’art.4 Legge 300/70 (controllo a distanza), nel rispetto della disciplina in materia del trattamento dei dati personali (D.lgs 196/2003 e seguenti Provvedimenti a cura dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali), nel rispetto del D.lgs 81/2008 (consultazione preventiva del RLS). “Vogliamo rassicurare in primo luogo lavoratrici e lavoratori” prosegue la Filcams Cgil “rispetto alle drammatizzazioni e strumentalizzazioni che abbiamo letto sulla stampa : non vi è nessuna lesione dei diritti individuali e collettivi e nessuna minaccia per la dignità e la salute dei lavoratori.” Peraltro, la natura sperimentale dell’accordo lo sottopone a costante verifica e monitoraggio.